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ARCHIVIO STAGIONE TEATRALE

QUANTA VITA

Ebbene sì, ridendo e scherzando ormai sono 10 anni che Industria Scenica abita a Vimodrone. La città è cambiata e siamo cambiati anche noi, i soci, i pubblici, i collaboratori, gli artisti che animano questa casa, una montagna in centro al paese con una vista mozzafiato.

Non siamo soli. L’esplorazione la facciamo insieme ad un Comitato Culturale, un club di “antropologi urbani” affamati di cultura, illuminati e creativi, che trasforma il territorio e ci offre una nuova esperienza di presidio culturale. Quanta Vita!

Qualche settimana fa, con questi amici speciali, ci dicevamo che negli anni vissuti insieme, tutto sommato, un bel po’ di cose le abbiamo fatte e, tra racconti e battute, è nato un mazzo di fiori di argilla. Da cosa nasce cosa, perché il tempo che passiamo insieme è bello e ci fa stare bene e, detta tra noi, abbiamo capito che da queste parti serve una stagione che racconti di sentimenti e desideri, che abbracci le differenze e faccia denuncia delle disuguaglianze e delle sofferenze. Mica possiamo rimanere indifferenti al mondo intorno a noi. Dal “Come stai?” siamo sbarcati su “Quanta vita!” perché l’Everest è la somma di tante vite insieme, un’enciclopedia vivente.

In sostanza, quest’anno la stagione culturale la dedichiamo alla Vita. Proponiamo alla città un ciclo di eventi che lascino il segno, difficili da dimenticare perchè parlano di noi e rispecchiano quel che siamo: un’orchestra che attraversa il tempo, esploratori che raggiungono mete inarrivabili, individui che provano a governare sofferenze e dipendenze. Siamo artisti, siamo pubblico, siamo persone che riflettono su cosa significhi accessibilità nella cultura, inclusione, lavoro, equilibrio. Ma che vita è?

Ci piacerebbe che ogni sera di spettacolo fosse un po’ come quelle cene tra amici in cui si chiacchiera fino a tarda notte e si diventa un po’ filosofi e protagonisti del cambiamento. Per qualcuno questa stagione sarà come il caffè preso insieme all’amico “è da una vita che non ci vediamo, ma il legame, lo sai, quello è per sempre”. Tra il pubblico troveranno posto quelli del “nel mio tempo” e quelli “È da una vita che non ti vedo”, il gruppo “ma che fino hai fatto?”  di fianco alle signore del “un giorno alla volta”. In fondo, vicino al bar, quelli del “anche tu qui” e i “come stai? Dai, normale. A posto così.”

Questo è un anno difficile, segnato da abusi, crisi e disumanità e se questa è la vita oggi, allora la nostra stagione va avanti nonostante tutto e diventa più multidisciplinare, discrepante e emotiva. Così è la vita, invadente, impulsiva e multiforme. Viva!

 

La festa, i riti, gli eventi sono quei momenti che ci permettono di incontrarci, stare insieme, guardarci occhi negli occhi, sorridere, divertirci.

Ci mantengono vivi. Ci danno la forza per affrontare la quotidianità con uno spirito rinnovato.

Festeggiare insieme vuol dire agire insieme, rappresentare insieme, ideare, emozionarsi, relazionarci, avere cura, sentirsi parte.

Parte di una comunità che lavora per un obiettivo comune, che partecipa, che ricorda il passato, celebra il presente e immagina un futuro.

Oggi più che mai abbiamo necessità di fare festa, di confrontarci sul cambiamento, di rigenerarci in una nuova identità.

Istituzioni, associazioni, singoli cittadini sono tutti promotori di un calendario di tradizioni, feste sacre e profane, eventi che raccontano la vitalità di un territorio, delle persone che lo abitano, dei lori sogni e desideri.

E allora siamo pronti ad ascoltare storie sulla sluasada del melgun (scartocciata del granoturco) o sulla bachicoltura; a preparare la Festa di Santa Croce e a travestirci per il Carnevale; a danzare un lento alla balera Everest o a passeggiare per le vie del centro durante la Notte XL.

Siamo pronti ad ammassare la legna per il Falò di Sant’Antonio, a brindare per un Nuovo Anno e a riproporre un Torneo dell’Allegria.

E allora Facciamo Festa? Sì, FACCIAMO FESTA!

Laura Curino

Passione

con Laura Curino

di Laura Curino, Roberto Tarasco e Gabriele Vacis

Regia di Roberto Tarasco

 

ARS Creazione e Spettacolo

Amorosi Assassini

di e con Valeria Perdonò

e con Marco Sforza al pianoforte

 

Teatro Invito

In Capo al Mondo. In viaggio con Walter Bonatti

di Luca Radaelli e Federico Bario

con Luca Radaelli

alla chitarra Maurizio Aliffi

 

Chronos3

Testastorta. La Storia Inventata

drammaturgia di Tobia Rossi

tratto dal romanzo Testastorta di Nava Semel

regia di Manuel Renga

con Alessandro Lussiana e Valeria Perdonò

 

Elea Teatro/Industria Scenica

Pout Pourri

uno spettacolo di Elea Teatro/Industria Scenica

di e con Serena Facchini, Ermanno Nardi, Francesco Angelo Ogliari

 

Teatro Ex Drogheria

Lucaluna

testo e regia Sara Pessina

con Davide Rustioni

 

Elea Teatro/Industria Scenica

WEBulli

di e con Serena Facchini ed Ermanno Nardi

 

Fondazione Cinemovel

Mafia Liquida

da un’idea di Nello Ferrieri

uno spettacolo di Vito Baroncini

soggetto di Elisabetta Antognoni, Vito Baroncini, Andrea Basti, Enzo Bevar, Nello Ferrieri

regia Vito Baroncini, Andrea Basti, Nello Ferrieri

 

Giuliano Scarpinato

Alan e il Mare

testo e regia Giuliano Scarpinato

assistente alla drammaturgia Gioia Salvatori

con Federico Brugnone e Michele Degirolamo

Compagnia Ragli

La Bastarda. Una vita coraggiosa

con Dalila Cozzolino, Andrea Cappadona, Antonio Monsellato, Rosario Mastrota

testo e regia di Rosario Mastrota

 

Elea Teatro/Industria Scenica

Vimostory

di e con Serena Facchini e Ermanno Nardi

accompagnamento musicale Vito Morello e Tiziano Carioni

 

Eco di Fondo

Le Rotaie della memoria. Monologo sulla vita del militante politico Albino Calletti

di Giulia Viana e Giacomo Ferraù

regia di Giacomo Ferraù

con Giulia Viana

 

Teatro del Lemming

Giulietta e Romeo. Lettere dal mondo liquido

con Fiorella Tommasini, Chiara Elisa Rossini, Diana Ferrantini, Alessio Papa, Alessandro Sanmartin, Maria Grazia Bardascino, Katia Raguso

regia di Massimo Munaro e Chiara Elisa Rossini

 

Giuliano Scarpinato

Fa’afafine. Mi chiamo Alex e sono un dinosauro

testo e regia Giuliano Scarpinato

con Michele Degirolamo

in video Giuliano Scarpinato e Gioia Salvatori

 

A.T.I.R.

Un alt(r)o Everest

di e con Mattia Fabris e Jacopo Bicocchi

 

I Sacchi di Sabbia

Piccoli Suicidi in Ottava Rima Vol. I e II

ideazione Giovanni Guerrieri e Giulia Gallo

con Gabriele Carli, Giulia Gallo, Giovanni Guerrieri, Enzo Illiano, Giulia Solano

regia Giovanni Guerrieri con la collaborazione di Dario Marconcini

Elea Teatro / Industria Scenica

Andavo a 100 all’ora

Di Renata Ciaravino

regia Luca Quaia

con Anna Coppola, Serena Facchini, Ermanno Nardi

 

A.T.I.R.

(S)legati

Di e con Jacopo Bicocchi e Mattia Fabris

 

Linguaggicreativi

Il gioco di Effe – social game over

di Paolo Trotti

regia di Elena Parretti e Amedeo Romeo

con Simona Migliori

 

Errare persona

Ninetta e le altre. Le Marocchinate del ‘44

Scritto, diretto e intepretato da Damiana Leone

con Anna Mingarelli e Francesca Reina

disegno Luci Alessandro Calabrese

 

Teatro sotterraneo

Homo Ridens_Vimodrone

Creazione collettiva Teatro Sotterraneo

in scena Daniele Bonaiuti, Iacopo Braca, Sara Bonaventura, Claudio Cirri, Filippo Paolasini, Matteo Ceccarelli

scrittura Daniele Villa

 

Lucilla Giagnoni

Acquadoro

Un progetto di Lucilla Giagnoni e Paolo Pizzimenti

tratto da L’oro del mondo di Sebastiano Vassalli

con Lucilla Giagnoni e Marco Tamagni

 

Marta Cuscunà
E’ bello vivere liberi!

Ispirato alla biografia di Ondina Peteani prima staffetta partigiana d’Italia, deportata ad Auschwitz n° 81 672

di e con Marta Cuscunà

 

Laura Curino

Camillo Olivetti – Alle radici di un sogno

Di Laura Curino e Gabriele Vacis

con Laura Curino

regia Gabriele Vacis

Industria Scenica

Glitch – Interferenze digitali

con Alessandro Montes Olivera, Elisa Roberta Premoli, Filippo Pezzuto, Mattia Lucerna, Valeria Tolentino, Yafei Hu

regia Serena Facchini e Ermanno Nardi

 

Malva

Salsa Rubra

con il contributo di Ass. Teatro delle Biglie

 

Non solo Mamme

Non posso aspettare domani

regia Milena Rivolta

Compagnia del Bivacco

PI AMURI

di e con Lucia Nicolai, Eleonora Iregna, Benedetta Marigliano

 

Michele Rota

APERTURE

di Michele Rota

con Orazio Zapparrata, Paolo Manca, Jakko Di Martino, Celia Cardona, Federico Espositi

con la partecipazione dell’Associazione Teatro delle Biglie

 

Karakorum Teatro

RIMANENDO SUL CONFINE

Ovvero: la volta che rincorsi il fante di cuori

di e con Stefano Beghi

musiche di Marco Prestigiacomo

Elea Teatro/ Industria Scenica

WEBulli

di e con Serena Facchini e Ermanno Nardi

 

Simona Bertozzi

Bird’s Eye View

Progetto di Simona Bertozzi e Marcello Briguglio

Coreografia e danza Simona Bertozzi

 

Annamaria Ajmone

Ripensando a Tiny

di e con Annamaria Ajmone

 

Jessica Leonello

Cingomma

di e con Jessica Leonello

 

Francesco Meola

KuaFu

di e con Francesca Meola

 

Francesca Franzè

Ommiodio

con Francesca Franzè e Luca Serafini

ARCHIVIO TEATRO SCUOLA

Elea Teatro/Industria Scenica

WEBulli

di e con Serena Facchini ed Ermanno Nardi

 

Fondazione Cinemovel

Mafia Liquida

da un’idea di Nello Ferrieri

uno spettacolo di Vito Baroncini

soggetto di Elisabetta Antognoni, Vito Baroncini, Andrea Basti, Enzo Bevar, Nello Ferrieri

regia Vito Baroncini, Andrea Basti, Nello Ferrieri

 

Michele Cafaggi

Ouverture des saponettes

di e con Michele Cafaggi
regia Davide Fossati

Erewhon

L’impronta dei colori

con Corrado Deri e Tiziana Salvaggio
testo di Corrado Deri
regia Corrado Deri

Nanirossi

Sogni in scatola

di e con Matteo Mazzei ed Elena Fresch

in collaborazione con Mario Gumina

Andrea Marinelli

MisicUpNose

di e con Andrea Marinelli

 

Fratelli Caproni

Il viaggio di Giovannino

di Alessandro Larocca e Andrea Ruberti

con Andrea Ruberti

 

Elea Teatro/Industria Scenica

WEBulli

di e con Serena Facchini ed Ermanno Nardi

Tangram

Cordi e il suo re

di Miriam Alda Rovelli

regia di Miriam Alda Rovelli

con Luigi Zanin

 

Teatro dell’Archivolto

Ma che bella differenza. La diversità spiegata dai bambini

tratto da “Una bella differenza”di  Marco Aime

drammaturgia e regia di Giorgio Scaramuzzino

 

Fratelli Caproni

L’omino del pane e della mela

di e con Alessandro Larocca e Andrea Ruberti

ARCHIVIO TEATRO FAMIGLIE

ARCHIVIO RESIDENZE ARTISTICHE

NINA’S DRAG QUEENS

NINA'S DRAG QUEENS NINA'S DRAG QUEENS Periodo di residenza: 13-18 marzo 2022 / 16-21 ottobre 2023   IL PROGETTO   “Suberina Kokowa Show” Artisti in residenza: Alessio Calciolari, Gianluca Di Lauro, Lorenzo Piccolo, Ulisse Romanò Lo spettacolo è stato annullato. La tournée è stata rimandata, poi cancellata, poi ripristinata, poi ri-cancellata. La tesoriera è scappata …

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DROGHERIA REBELOT

DROGHERIA REBELOT DROGHERIA REBELOT Periodo di residenza: 27 marzo - 2 aprile / 8-14 maggio   IL PROGETTO   “Prendere il volo” Artisti in residenza: Enrica Carini, Miriam Costamagna, Andrea Lopez Nunes “Prendere il volo”, tratto dall’opera di Marina Marinelli e Silvia Molinari edito da Topipittori, nasce con il desiderio di raccontare a bambine e …

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CTRL+ALT+CANC

CTRL+ALT+CANC CTRL+ALT+CANC Periodo di residenza: 16 - 26 aprile   IL PROGETTO   “Afànisi” Artisti in residenza: Raimonda Maraviglia, Alessandro Paschitto, Francesco Roccasecca   Può esistere teatro senza che ci sia un qualcosa da vedere? Si può chiedere allo spettatore: ma tu cosa vuoi vedere? E poi invitarlo a rispondere, ma in modo fulmineo, non …

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TEATRO DEI GORDI

TEATRO DEI GORDI TEATRO DEI GORDI Periodo di residenza: 25 giugno - 8 luglio   IL PROGETTO   “Note a margine” Artisti in residenza: Teatro dei Gordi   Una camera ardente allestita nel seminterrato di un ospedale. Una bara aperta, alcuni paramenti e qualche visitatore. Nei rituali funebri la morte deve sembrare un riposo, il …

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A MÚSICA PORTUGUESA A GOSTAR DELA PRÓPRIA / TIAGO PEREIRA

A MÚSICA PORTUGUESA A GOSTAR DELA PRÓPRIA / TIAGO PEREIRA A MÚSICA PORTUGUESA A GOSTAR DELA PRÓPRIA / TIAGO PEREIRA Periodo di residenza: settembre 2023   IL PROGETTO   “Vuoi dire quello che so? Artisti in residenza: Cristina Garcia, Tiago Pereira   L'artista portoghese Tiago Pereira da anni si occupa di preservare e reinterpretare alcuni …

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LE AVVENTURE DELLE SORELLE E DEI FRATELLI POLLICICCHIO / IAC

LE AVVENTURE DELLE SORELLE E DEI FRATELLI POLLICICCHIO / IAC LE AVVENTURE DELLE SORELLE E DEI FRATELLI POLLICICCHIO / IAC Periodo di residenza: 18-24 settembre 2023   IL PROGETTO   “Le avventure delle sorelle e dei fratelli Pollicicchio” Artisti in residenza: Nadia Casamassima, Andrea Santantonio, Rosita Uricchio   C’erano una volta, in un tempo lontano, …

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NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE / CHIARA CALLEGARI E SIMONE LUGLIO

NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE / CHIARA CALLEGARI E SIMONE LUGLIO NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE / CHIARA CALLEGARI E SIMONE LUGLIO *Progetto vincitore del Bando IntercettAzioni - II edizione   Periodo di residenza: 27 novembre - 3 dicembre 2023   IL PROGETTO   “Nel paese delle meraviglie”   Il romanzo di Lewis Carroll diventerà lo spunto …

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BEATRICE CATANZARO

BEATRICE CATANZARO BEATRICE CATANZARO Periodo di residenza: 10 ottobre-31 dicembre 2022   IL PROGETTO (Teatro Partecipato)   “Stridere. Il gioco delle streghe” Durante la residenza l’artista intende sperimentare un gioco di gruppo coinvolgendo il comitato culturale di cui fa parte Industria Scenica. Il gioco esplora dinamiche di raggruppamento inclusione/esclusione in risposta a delle regole. Il …

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MIRMICA/CAROLA MATERNINI

MIRMICA/CAROLA MATERNINI MIRMICA/CAROLA MATERNINI Periodo di residenza: 12-31 dicembre 2022   IL PROGETTO (Teatro di figura)   “Louis” Cosa ci succede quando perdiamo qualcosa o qualcuno a cui teniamo molto? E’ quello che Louis, il  protagonista della storia cui sto lavorando, deve affrontare dopo una notte di bagordi. Dormiva  sonni tranquilli ma, quando si sveglia, …

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ENSEMBLE TEATRO

ENSEMBLE TEATRO ENSEMBLE TEATRO Periodo di residenza: 22 novembre-1 dicembre 2022   IL PROGETTO (Prosa)   “Vuoi dire quello che so?” L’artista portoghese Tiago Pereira da anni si occupa di preservare e reinterpretare alcuni elementi culturali, come la musica portoghese. Ora ha orientato la sua ricerca anche sui dialetti, immensi patrimoni destinati a scomparire. Proprio …

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DRAMMATURGIA CONTEMPORANEA

COLLETTIVO THE POLAR BEAR IS DEAD (UK/ITALIA)

Periodo di residenza: 16-30 giugno 2019

IL PROGETTO

“Sitting down carefully”

di e con Nathalie Bellingam, Daniele Pennati e Jamie Wood

Il lavoro, ancora in fase di sperimentazione e ricerca, si pone l’obbiettivo di analizzare il rapporto tra natura ed essere umano, affrontando il tema del cambiamento climatico, tracciando una storia di quello che è stata la presenza dell’uomo sulla terra, dalla nascita, alla sua evoluzione, fino alla propria estinzione, come in un diorama animato della storia dell’animale uomo.

Filo drammaturgico della messa in scena sono le scelte che ogni giorno ci troviamo a dover prendere. Partendo dalle conseguenze che queste possono avere nel nostro quotidiano, come ad esempio rompere un bicchiere e rovesciare dell’acqua, si ripercorre, seguendo il principio del Butterfly Effect, il concatenarsi di tutte i possibili cambiamenti che il nostro comportamento provoca al sistema generale.

Ecco allora che un bicchiere rovesciato provoca l’estinzione del rinoceronte bianco, o l’aver firmato una petizione per salvare l’orso polare, è la causa dello sterminio degli Inuit. Il tutto riletto con un’ottica apocalittica, in un continuum di situazioni comiche, assurde e paradossali, che si fondono con la realtà.

Il tempo e il luogo della rappresentazione teatrale si interrompono e si aprono al pubblico per dare spazio a riflessioni collettive e momenti attivi partecipati, in cui le singole scelte diventano condivise e le conseguenze subite dalla collettività.

Ultimo step: il ricordo. Di fronte all’apocalisse l’unica cosa che resta da fare è lasciare memoria di noi ai posteri o a qualche visitatore extraterrestre, una capsula del tempo delle cose belle che abbiamo fatto per tramandare che, anche se la vita sulla terra è finita a causa dei nostri comportamenti, in fondo eravamo delle brave persone!

LA COMPAGNIA

NATALIE BELLINGHAM

Si laurea nel 2008 in Theatre and Performance presso la Bretton Hall Leeds University. Nel 2010 fonda la compagnia Uncanny Theatre (www.uncannytheatre.co.uk) che ha all’attivo otto spettacoli, molti dei quali realizzati con il supporto dell’ACE (Produzione e sviluppo progetti) e di strutture teatrali quali il Leeds Playhouse, New Diorama di Londra e HOME di Manchester.

Nel mentre continua la sua formazione seguendo workshop con: Jamie Wood, New Art Club, Dick Bonham, Hannah Sibai, Ellie Harrison, Vic Firth, Odd Doll Puppetry & Unlimited Theatre. Nel 2016 segue come Artist Mentor il corso di Master in Theater and Performance presso La Beckett University di Leeds. Recentemente si diploma come Giggle Doctor (Clown di corsia) presso la Theodora Children’s Charity.

JAMIE WOOD

Clown di fama internazionale, performer, regista e formatore, con i suoi spettacoli sorprendenti e irriverenti, ha realizzato tournée in tutto il mondo. Il suo lavoro riflette una formazione che spazia tra arti applicate, teatro, clown e danza, portando nel teatro comico un’approccio performativo e partecipato, passando dal grottesco al dramma e alla satira. É inoltre qualificato Giggle Doctor presso la Theodora Children’s Charity.

www.jamiewood.org.uk

DANIELE PENNATI

Nel 2010 si laurea in scenografia e arte drammatica presso la Libera Accademia di Belle\LABA di Brescia. Nel 2012 si diploma come attore presso la Scuola Internazionale di Teatro Arsenale di Milano. Approfondisce la sua formazione seguendo diversi workshop con: Collettivo Cinetico, Deflorian\Tagliarini, Silvia Calderoni, Cesare Ronconi, Motus, Abbondanza\Bertoni, Marta Ciappina, Francesca Della Monica, Civilleri\Lo Sicco, Lucio Baglivo, Elodie Donaque, Jean-Martin Roy, Jamie Wood, Compagnia NUT.

Lavora con: Fattoria Vittadini, Chronos3, Strasse, Elisabetta Consonni ed Elea Teatro.

Dal 2016 è attore/performer nello spettacolo Overload, vincitore del Premio UBU “Migliore spettacolo del 2018”.

TEATRO FISICO E PARTECIPATO

SPAZIO-T & LE RAGAZZE TERRIBILI (ITALIA)

Periodo di residenza: 30 settembre-14 ottobre 2019

IL PROGETTO

“E_SCAPE. Cercando Telemaco”

ideazione e regia Chiara Murru

interection designer Maria Chiara Sotgiu

musicista performer Carlo Spiga

musiche originali e live set Francesco Medda

scenografie Sabrina Cuccu

camice e ricami Andrea Cenzo Cocca

Nato come esito del progetto di residenza ScrabeLAB, finanziato da Regione Sardegna, del Museo Nivola di Orani e della Soc. Coop. Le Ragazze Terribili di Sassari, E_scape affronta ed elabora il tema dello spopolamento della Sardegna a partire da temi universalmente condivisibili, impersonificati dalla figura epica di Telemaco: il figlio che vive in assenza del padre, aspettando. Come “legato” Telemaco è impossibilitato ad andare via, e le sue scelte sono condizionate dalla “mancanza” di suo padre. Ma Telemaco ad un certo punto scompare e tutti si domandano “le ragioni del fuga”. Tutti temono il peggio, e nel cercarlo ritrovano loro stessi e le loro ragioni del “restare”.

La Sardegna diventa così punto di vista privilegiato di una indagine teatrale-antropologica che attiva dinamiche sociali e culturali legate al “ritrovarsi”, inteso come identità, come comunità, come individui.

LA COMPAGNIA

CHIARA MURRU

Vincitrice del Premio Miglior Regia al Roma Fringe Festival 2012, con lo spettacolo “Il Sentiero dei Passi Pericolosi – una tragedia stradale” di M.M. Bouchard. Vive e lavora ad Alghero (SS) dove è nata nel 1981. È insegnante, attrice e regista dello Spazio-T, una tra le più attive realtà teatrali in Sardegna. Dopo la laurea in Linguaggi dei Media con indirizzo “Cinema,Teatro e Progettazione Eventi Culturali” all’Università Cattolica del Sacro Cuore e il diploma alla scuola biennale del Teatro Arsenale di Milano, consegue il Master in Comunicazione per Eventi (Università Cattolica di Milano).

Torna in Sardegna nel 2008 e da allora dirige spettacoli, performance urbane e grandi eventi festivi. È direttrice artistica della rassegna teatrale “Inscena-T” e del Mamatita Festival – la città si fa teatro.

Il suo lavoro è caratterizzato da una profonda attenzione per il corpo e per le immagini, dall’interazione tra attore e spettatore, dalla contaminazione di linguaggi e dalla valorizzazione di luoghi non convenzionali, spazi urbani e siti archeologici.

È ideatrice e regista della performance con le maschere dei mamuthones “#KOI cantando danzavamo” progetto selezionato da CeDAC per #giovaniidee 2015 di Sardegna Teatro.

#KOI è stato l’evento di apertura della XXIII Festival Notte dei Poeti all’Anfiteatro Romano di Nora e ospite dell’European Jazz Expo a Riola Sardo (OR). La performance ha inaugurato la 18esima edizione Abbabula Festival delle Ragazze Terribili a Monte d’Accoddi. Collabora con diverse organizzazioni e festival.

DRAMMATURGIA CONTEMPORANEA

FAVARO-BANDINI (ITALIA)

Periodo di residenza: 15 ottobre-30 ottobre 2019

Residenza Trampolino selezionata dal bando della Civica Scuola Paolo Grassi

Residenza creativa che non prevede restituzione pubblica

IL PROGETTO

“Una Vera Tragedia”

di Riccardo Favaro

progetto e regia di Riccardo Favaro / Alessandro Bandini

con Alessandro Bandini, Alfonso De Vreese e Petra Valentini

scene e costumi Marta Solari, Giorgio Morandi 

disegno sonoro Elena Rivoltini 

Spettacolo Vincitore Premio Scenario 2019

Una tavola imbandita, prima di cena, prima di una cena importante, una serata in cui festeggiare. L’attesa per l’arrivo di un figlio che si rivela non essere per davvero il figlio ma  un altro ragazzo. Così come il padre (Vater) e la madre (Mum) nel corso della serata non restano i genitori ma cambiano, assieme al ragazzo (Chico), provando a cercare ricordi, sensazioni, un passato comune, costituendo e disgregando un nucleo familiare che non  può esistere se non attraverso relazioni che feriscano l’altro. E al termine della notte, che non è ancora il giorno, la polizia ritrova il corpo di un altro ragazzo nel bagagliaio di un’auto: il vero figlio?

Tutto quello che segue – una chat erotica online e sex date tra due ragazzi – è la ricostruzione di una sostituzione, di un furto di identità, di un omicidio, di una ferita che continua a non rimarginarsi.

Una Vera Tragedia ricostruisce una catastrofe familiare muovendosi sia su piani temporali diversi e paradossalmente contemporanei, sia su differenti modulazioni di identità: i ruoli si scambiano continuamente nella prima parte non in funzione di un gioco teatrale ma in una dimensione di reale inversione di senso data solo ed esclusivamente dal linguaggio. Nel suo complesso è un tentativo di contestare l’epica del dramma borghese portandone in scena le contraddizioni, gli errori comunicativi e l’inconsistenza, rappresentando ogni forma di violenza che fisiologicamente le appartiene. Ma è anche un fotogramma di tensioni sentimentali e sessuali tra due ragazzi, due coetanei, il cui unico legame (oltre a frequentare la stessa chat erotica) sarà l’omicidio e la sostituzione attuata da uno nei confronti dell’altro: anche l’epica della storia d’amore vuole essere messa in crisi, pur conservandone le più ingenue e profonde pulsioni.

LA COMPAGNIA

RICCARDO FAVARO

Drammaturgo. Nasce a Treviso nel 1994 e dopo gli studi classici viene ammesso come autore teatrale alla Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi. Dopo il diploma è autore nel progetto europeo Metropolis e inizia a lavorare con Giampiero Solari adattando, tra gli altri, Cavalieri di Aristofane per il Teatro Greco di Siracusa. Approda in seguito alla scrittura originale. Nel 2017 è finalista del Premio Riccione – Pier Vittorio Tondelli con il testo Nastro 2. Viene selezionato da Fabulamundi per il DramaLab 2018. Nello stesso anno scrive Saul, spettacolo che debutta alla Biennale Teatro 2019 dopo essersi aggiudicato la menzione speciale nell’edizione precedente. Con lo spettacolo Una Vera Tragedia, di cui è autore e co-regista insieme ad Alessandro Bandini, vince il Premio Scenario 2019.

ALESSANDRO BANDINI 

Genovese, classe 1994. Prima di iniziare il percorso accademico lavora in diverse produzioni del Teatro Stabile di Genova, Teatro della Tosse e Teatro Cargo. Nel 2007 viene diretto da Peter Greenaway in Peopling the Palace. Nel 2014 è ammesso alla Scuola di Teatro Luca Ronconi del Piccolo Teatro di Milano, dove si diploma nel 2017. Nello stesso anno recita in Uomini e No per la regia di Carmelo Rifici. Nel 2018 lavora in Choròs di Alessio Maria Romano. Nell’estate 2018 recita in Saul che si aggiudica la menzione speciale alla Biennale Teatro dove debutta nel luglio 2019. È Junior ne La Tragedia del Vendicatore, per la regia di Declan Donnellan. Nel 2019/20 sarà parte del cast di Macbeth, regia di Carmelo Rifici, e reciterà al fianco di Elisabetta Pozzi in Ecuba per la regia di Andrea Chiodi. Con la sua compagnia La Tacchineria dirige lo spettacolo Potrei Amarvi Tutti che vince il Premio Anna Pancirolli per il Teatro 2017.

TEATRO FISICO E PARTECIPATO

HASTE THEATRE (UK)

Periodo di residenza: 12-26 novembre 2019

IL PROGETTO

“Play”

di e con Elly Beaman-Brinklow, Valeria Compagnoni, Elena Costanzi, Jesse Dupré, Sophie Taylor

Il progetto su cui desidereremmo lavorare è la creazione della nuova produzione della compagnia. Sarà una produzione che andrà a collegarsi con un altro progetto che stiamo sviluppando, con uno scrittore e una ricercatrice scientifica, sulla demenza senile e sull’impatto che ha sulla società e i rapporti umani.

Vorremmo che il periodo di residenza sia per noi un momento profondo di ricerca e sviluppo e di condivisione di idee. Porteremo tutto il materiale raccolto fino a quel momento e ne ricercheremo altro facendo uso anche di archivi pubblici.

L’obiettivo finale sarà quello di trovare, creare e scrivere una storia che risuoni nella coscienza e nella memoria di tutti e con cui ci si possa relazionare a livello universale.

La residenza sarà per Haste un modo per ricercare anche lo stile e le tecniche e abilità con cui la storia sarà raccontata e un modo per lavorare manualmente su eventuali marionette (puppets).

LA COMPAGNIA

Haste significa urgenza di movimento e/o azione.

Haste Theatre è una forza composta da 5 donne, che lotta per creare dei mondi fantastici in cui ritrarre il quotidiano. La nostra tecnica si basa sulla tradizione europea del teatro fisico. Siamo attrici poliglotte, clown, ballerine, creatrici, marionettiste, cantanti e amiche.

A unirci è l’urgenza di celebrare la vulnerabilità e l’imprevedibilità della performance dal vivo. Usiamo il nostro mosaico di tecniche per reinventare vecchie storie e crearne di nuove. I nostri spettacoli restano in equilibrio in quel posto scomodo che è a metà tra la risata e il pianto. Fondendo commedia e tragedia, il brutto e il bello, sorprendiamo, stimoliamo e divertiamo. Creiamo la nostra magia usando semplicità e armonie struggenti.

Negli anni scorsi siamo state in tour negli USA (San Diego e Orlando) e in Europa (Roma, Scozia, Inghilterra) e per quattro anni consecutivi all’Edinburgh Fringe Festival. Nel 2019 abbiamo in programma un tour del Regno Unito e saremo al Praga Fringe Festival e al Nolo Fringe di Milano.

DANZA CONTEMPORANEA

SILVIA GRIBAUDI | ZEBRA (ITALIA)

Periodo di residenza: 17-22 dicembre 2019 (in condivisione con Circuito CLAPS)

IL PROGETTO

“MON JOUR!”

creazione Silvia Gribaudi

produzione Zebra 

coproduzione Torinodanza festival / Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale nell’ambito del progetto “Corpo Links Cluster”, sostenuto dal Programma di Cooperazione PC INTERREG V A – Italia-Francia (ALCOTRA 2014-2020)

Un esempio di “antropologia artistica” la cui ricerca sottolinea l’impatto sociale di ogni corpo sull’ambiente in cui vive. Silvia Gribaudi affronta la vitalità del potenziale umano, mettendo in relazione empatica persone e ambiente: cosa dà l’individuo alla montagna? cosa essa gli restituisce?

 

LA COMPAGNIA

Nata a Torino, è un’artista attiva nell’arte performativa. Il suo linguaggio coreografico attraversa la performing art, la danza e il teatro, mettendo al centro della ricerca il corpo e la relazione col pubblico. La sua poetica si avvale di una ricerca costante di confronto e inclusione con il tessuto sociale e culturale in cui le performance si sviluppano. Il suo linguaggio artistico è l’incontro della danza con la comicità cruda ed empatica.

Nel 2009 crea A corpo Libero, con cui vince il Premio pubblico e giuria per la Giovane Danza d’Autore, viene anche selezionato in Aerowaves Dance Across Europe, alla Biennale di Venezia, al Dublin Dance Festival, Edinburgh Fringe Festival, Dance Victoria Canada e al Festival Do Disturb a Palais De Tokyo di Parigi e a Santarcangelo Festival.

Conduce seminari in Italia e all’estero e progetti di formazione all’Accademia Teatrale Veneta e al Theaterschool – Amsterdam School of the Arts.

Dal 2013 al 2015 si concentra sul corpo e la nudità e comincia creando performance quali: The film contains nudity ( progetto Performing Gender) e What age are you acting? – Le età relative (progetto Act your age)

Dal 2011 conduce laboratori destinati Over 60 e collabora con Università Ca ‘Foscari di Venezia, Dipartimento di Management Cultura e Impresa, nel progetto ARTimprendo e Action Reasearch Coreografie d’Impresa. Nel 2017 è selezionata in Italia tra i coreografi del Network ResiDance Anticorpi XL 2017.

Nel 2016 e 2017 è regista e coreografa di tre diverse performance (My Place, Felice e R. OSA_10 esercizi per nuovi virtuosismi) dove il corpo del performer diventa protagonista, attraverso la propria identità espressiva.

Nel 2017 debutta Vancouver, Canada, con Empty. Swimming. Pool una coproduzione italo-canadese con Tara Cheyenne Frienderberg, vincitore del sostegno del Chrystal Dance Prize 2016. Nel 2017 è finalista per il premio rete critica italia. I lavori di Silvia Gribaudi incarnano: leggerezza, ironia e libertà.

CIRCO CONTEMPORANEO

COMPAGNIA KOLEKTIV LAPSO CIRK (FRANCIA)

Periodo di residenza: gennaio-febbraio 2017

Obbiettivo A: in attraversamento con Casa del Circo Contemporaneo – Associazione Qanat Arte e Spettacolo / Cirko Vertigo (Piemonte) e C.L.A.P.Spettacolodalvivo (Lombardia)

IL PROGETTO

“11. Il tempo è una linea verticale”
di e con Veronica Capozzoli
11 è due volte 1. È la conferma inevitabile della singolarità, dell’unità, della solitudine.
11 è il primo dei numeri decimali palindromi.
È l’essenza dell’ossessione.
11 è divisibile solamente per se stesso.
Difende il suo spirito anarchico davanti all’egemonia del 10, è orgoglioso e testardo, è il numero del sodio: porta dentro l’essenza del ferro e del fuoco.
Lei è una, singolare, sola.
Lei vive nell’architettura verticale della sua testa, in una geometria di ferro e legno, di linee verticali che vanno verso il cielo…
Lei è orgogliosa e disperata.
Lei è divisibile solamente per se stessa.
In uno spazio saturo di geometrie severe, di lunghi e alti tubi di ferro, di sedie perfettamente quadrangolari, di bastoni d’acciaio verticali e di corde tese, incontriamo una figura femminile intrappolata nell’ingranaggio scenico: corde, carrucole, incastri geometrici e ritmi ossessivi la costringono a far proseguire il gioco meccanico della struttura, surreale metafora del Tempo che non si può arrestare.
11 è un lavoro sulla verticalità e gli ingranaggi ineluttabili del Tempo.
Lo Spazio determina l’esistere di un corpo, e il Tempo che determina il suo movimento la porta verso l’alto, contro la forza di gravità del suo esistere, nel materialissimo e umano bisogno di affermare la sua identità.

LA COMPAGNIA

Veronica Capozzoli inizia il suo percorso artistico a 14 anni, seguendo i corsi teatrali della compagnia MaMiMò, ed entrando 3 anni dopo all’Accademia d’Arte Drammatica V. Bellini di Napoli. Approdata a Bologna prosegue la sua formazione scegliendo stage e workshop di maestri, tematiche e stili che costruiscono poco a poco un percorso coerente ed eterogeneo. Nel 2008 si Laurea in Filosofia Etica all’Università di Bologna. Frequenta la scuola biennale di Commedia dell’Arte Luis Jouvet, per la direzione di Massimo Machiavelli, dove si diploma nel 2009, e diviene attrice e assistente di regia della compagnia di Machiavelli, Fraternal Compagnia, con cui collabora fino al 2010. Nel frattempo, nel 2008 crea l’atelier di teatro Il Giardino del Mago e la Compagnia ReSpirale Teatro. Con ReSpirale Teatro, di cui è regista e attrice fino al 2014, crea 6 spettacoli e tre studi, ricevendo la Segnalazione Speciale Premio Scenario 2011 con L’Italia è il Paese che amo, il Premio Festival Reading sul Fiume (Bologna) con Napoleon, spettacolo anche finalista del Premio Festival Territori Teatrali (Torino), il Premio Scintille 2014 (Asti) con AGAIN/BYNOW, spettacolo anche finalista del Premio Troia Teatro e B.R.I.S.A. 2015. Il percorso di formazione in Commedia dell’Arte la porta all’incontro con l’acrobatica teatrale e conseguentemente alla scoperta dell’universo circense e dei suoi linguaggi. Viene ammessa alla Scuola di Teatro di Bologna A. G. Garrone nella sezione Nouveau Cirque, dove si diploma nel 2011, e nel 2012 viene ammessa alla Scuola di Cirko Vertigo di Torino, dove si diploma nel 2013. Nel 2014 entra a far parte della Compagnia di circo DDmasié, che cambia nome in Lapso Cirk, di cui è membro attivo all’oggi. Nel 2013 Veronica viene ammessa al percorso di Formazione Artistica dell’École de Cirque de Chambery AEC, nel quale nasce il progetto 11 – Il tempo è una linea verticale. Nel 2015 inizia inoltre a collaborare come acrobata al palo cinese e verticalista con la Compagnia Chapiteau (Chambery, Francia) nello spettacolo Les Furberies de Scapin. Partecipa inoltre come artista a cabaret e spettacoli all’interno del Festival Living Circus (direzione artistica Paolo Stratta).

David Diez Mendez è artista di circo contemporaneo formatosi a Escuela de Circo Carampa di Madrid, e diplomatosi a Scuola di Cirko Vertigo. É inoltre tecnico di montaggio specializzato e autorizzato a montaggi in altezza, e costruttore formato di attrezzi e strutture per il circo. Lavora come artista nel duo David&Tomas all’interno del Kolektiv Lapso Cirk, di cui è membro fondatore. Partecipa al progetto “11 – Il tempo è una linea verticale” come assistente alla drammaturgia e alla costruzione della scena, oltre che come tecnico di montaggio e di palco.

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DRAMMATURGIA CONTEMPORANEA

COMPAGNIA TEATRO DEL LEMMING (ROVIGO)

Periodo di residenza: febbraio-marzo 2017

Obbiettivo C

IL PROGETTO

“I cinque sensi dell’attore”. Laboratorio residenziale per attori
Conduzione Massimo Munaro e Chiara Elisa Rossini

Per noi l’ATTORE piuttosto che un guitto che si pavoneggia per un’ora sulla scena e di cui poi non si sa più nulla (W.S.) deve essere inteso, etimologicamente, come una GUIDA, cioè colui che conduce lo spettatore in quell’altrove che costituisce da sempre lo spazio del teatro.

Per essere in grado di costituirsi come GUIDA, l’ATTORE deve innanzi tutto affinare le sue capacità di ASCOLTO – ADEGUAMENTO – DIALOGO. Questi tre principi sono da noi sviluppati contemporaneamente in quattro diverse direzioni: su di sé, sui compagni, sullo spazio che li ospita, sullo spettatore.

Lo strumento principale della ricerca dell’attore è per noi il corpo. Il senso/i sensi del corpo. Corpo non più inteso come protesi di un’intelligenza che dovrebbe guidarlo, ma nella sua pienezza animistica, in quella nudità sorprendente che conduce alla nudità di sé e, forse, alla verità dell’incontro con altre anime e corpi.

I cinque sensi dell’attore, indagati separatamente e poi in continua sinestesia fra loro, sono per noi, oltre che un appello alla pienezza della vita, una via d’accesso all’altrove del teatro e alle capacità creative dell’attore.

Nella sua relazione ravvicinata ed intima con se stesso, con i compagni, con lo spazio e con lo spettatore l’attore è qui indotto ad una messa a nudo radicale, ad una ricerca personale e tecnica che passa per una disponibilità assoluta all’ascolto e all’attenzione di sé e dell’altro.

LA COMPAGNIA

Il Teatro del Lemming è una compagnia teatrale di ricerca fondata nel 1987 è finanziata dal MiBACT dal 1997. Vincitore di numerosi premi tra cui il Premio Totola, il Premio Piccoli Palcoscenici, il Premio UBU Giuseppe Bartolucci e il Silver Snowflake al Sarajevo Winter Festival, il Lemming è da tempo riconosciuto come uno dei gruppi di punta del nuovo teatro italiano ed europeo.

Scrive GIACOMO FRONZI in Teatro del Lemming. Teoria e pratica di una poetica estrema (MicroMega, settembre 2014): “Questo teatro, diverso, anti- tradizionale, che quotidianamente lotta per la propria sopravvivenza, rappresenta una piccola rivincita nei confronti di quel segmento di realtà che tenta silenziosamente di narcotizzare la coscienza di un uomo che, per poter comprendere e interpretare il proprio mondo, sembra volersi avvalere sempre di meno del potenziale ermeneutico ed euristico delle arti.”

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DRAMMATURGIA CONTEMPORANEA

COMPAGNIA GIULIANO SCARPINATO (PALERMO)

Periodo di residenza: giugno 2017

Obbiettivo A: : in attraversamento con Residenza Multipla Corsia Of (Umbria)

IL PROGETTO

“Se non sporca il mio pavimento”
Regia e drammaturgia: Giuliano Scarpinato
Con Michele Degirolamo e Francesca Turrini

“Quello che vorrei compiere con Se non sporca il mio pavimento è un passo ulteriore in questa ricerca sull’identità in formazione. Mi interessa, stavolta, indagare la degenerazione dell’intoppo identitario, quello che succede nell’adulto che si porta ancora addosso, selvaggiamente aggrappato, un bambino mai uscito dalla propria stanzetta. Vedo chiaramente in filigrana, nelle figure che voglio indagare – Gloria Rosboch, Gabriele Defilippi, Roberto Obert – questi bambini ancora sperduti, che cercano invano di fermare il tempo. Sono loro a interessarmi, sono loro il punto di partenza ; da quelle vite reali, da quella vicenda reale, prenderà le mosse un racconto nuovo, mai cronachistico, ma pieno anzi di aperture oniriche”.

Giuliano Scarpinato

LA COMPAGNIA

Come regista debutta nel 2009, dirigendo i suoi colleghi di corso al Teatro Stabile di Torino in un allestimento de I ciechi di Maeterlink che va in scena per il Festival delle Colline Torinesi.

Da qualche anno lavora nell’ambito del teatro ragazzi. Nel 2012 è finalista al Premio Scenario Infanzia con lo spettacolo La fortuna di Philèas. Nel 2014 vince il Premio Scenario Infanzia con lo spettacolo Fa’afafine – mi chiamo Alex e sono un dinosauro, incentrato sulla vicenda di un “gender fluid child “ e dei suoi genitori; lo spettacolo, insignito del premio per aver affrontato, per la prima volta nel teatro ragazzi italiano, il delicato tema della diversità di genere, riceve in seguito anche il prestigioso Premio Infogiovani 2015 al Festival Internazionale del Teatro di Lugano, e l’Eolo Award 2016 come miglior spettacolo di Teatro Ragazzi e Giovani dell’anno.

Nel 2015 dirige Elettra di Hugo von Hofmannsthal per il festival “Dionisiache”, nella splendida cornice del Tempio Dorico di Segesta; nel 2016 lo spettacolo vince il Premio Attilio Corsini nell’ambito della rassegna “salviamo i talenti” promossa dal Teatro Vittoria di Roma.

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DRAMMATURGIA CONTEMPORANEA

CIRO MASELLA (PERUGIA)

Periodo di residenza: novembre-dicembre 2017

Obbiettivo A: : in attraversamento con Residenza Multipla Corsia Of (Umbria)

IL PROGETTO

di Remi De Vos
traduzione Angelo Savelli
regia e interpretazione Ciro Masella

Per tutta la mia vita ho fatto solo cose che non sapevo fare è la storia di un uomo che beve tranquillamente una birra in un bar e viene aggredito, verbalmente ma con inaudita violenza, da uno sconosciuto. Una storia raccontata alla rovescia dalla vittima stessa, bloccato con le spalle contro un muro dal branco furioso e assetato di vendetta; un vertiginoso fiume di parole, ultimo argine alla violenza bestiale del branco omofobo; un’illusoria richiesta di “umanità” attraverso cui l’uomo sbobina, avanti e indietro, il nastro della propria vita per comprendere e far comprendere ai suoi aguzzini come sia stato possibile arrivare ad un esito così fatale. Un’istantanea fulminante e acida, a tratti dolorosamente comica, della violenza sottopelle che respiriamo ogni giorno, del fenomeno del bullismo arrivato a proporzioni inaudite. Un monologo elettrizzante e teso, adrenalinico e ipnotico, sul solco del tragicomico.

Rémi De Vos, uno dei più interessanti autori della nuova scena europea, affondando le mani nella contemporaneità, ha scritto testi scottanti sul declino dell’Occidente, sui problemi del lavoro, sulla violenza razzista e omofobica e la disgregazione della coppia; temi sociali e politici passati al setaccio dell’umorismo e del grottesco, rivelando l’assurdità delle ideologie dominanti.

DRAMMATURGIA CONTEMPORANEA

COMPAGNIA IL SERVOMUTO (BRESCIA)

Periodo di residenza: luglio 2016

Obbiettivo C

LA COMPAGNIA

La compagnia teatrale II ServoMuto nasce nel 2010 dall’incontro di tre giovani attori e operatori teatrali (Pavel Zelinskiy, Michele Segreto e Diego Veneziano). I tre avviano la compagnia nel 2011 insieme a Diletta Ferrai e Cecilia Botturi. L’anno successivo si uniscono alla formazione anche Irene Carta e Luisa Gustinelli, mentre si intensificano le collaborazioni con attori di varia formazione, che collaborano su progetti specifici anche di natura non prettamente teatrale. Nel 2014 il ServoMuto vince il Bando SPOTbs – Sostegno alla Produzione Teatrale Off di Brescia e realizza la performance urbana FAR EAST, cura nuove produzioni e replica gli spettacoli in repertorio in tutta Italia. Nel 2015 realizza lo spettacolo ZINNFIGUR – Soldatini di stagno, prima co-produzione con il Teatro Telaio. Nel febbraio dello stesso anno, il primo studio dello spettacolo POLVERE, nato da un progetto di Marzia Gallo, vince la VI Edizione del Premio Petroni di Residenza Idra. Nel 2014 inizia a collaborare con il giovane regista Lorenzo Collalti (vincitore a Spoleto dell’European Young Theatre 2015 e del Premio SIAE 2015).

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DRAMMATURGIA CONTEMPORANEA

COMPAGNIA FRANCESCA FRANZE’ (BRESCIA)

Periodo di residenza: ottobre-novembre 2016

Obbiettivo A:
in attraversamento con Teatro Due Mondi – Faenza (Emilia Romagna)

IL PROGETTO

Progetto: “Fail”
Concept Francesca Franzè
Con Francesca Franzè e Luca Serafini
Dramaturgia Letizia Buoso

“Se ciascun essere umano è un fiore e cresce verticale accanto agli altri nel campo”

Fail. La crisi economica e i suoi effetti attraverso l’esperienza di un imprenditore in battaglia che non vuole arrendersi all’evidenza del fallimento della sua azienda e scommette sulle sue capacità professionali e manageriali, oltre che sulle risorse della sua attività, cercando di contrastare e superare i severi limiti imposti da un contesto di recessione economica come quello degli anni 2008-2009. La scena nasce dall’osservazione partecipata e dal ricordo di quest’uomo: è il nostro reagire dal presente a questa vicenda, assumendoci i ruoli di chi c’era ed era coinvolto, in una relazione di successione, dove chi viene dopo può farsi filtro vivente e portare anche le proprie risorse interpretative. Il fallimento è esplorato come attitudine e propensione dell’individuo a mettere in atto un piano programmatico di azioni, già in potenza autosabotanti, in un continuo intersecarsi di proiezioni sul futuro e conseguenze delle scelte passate, valutazioni errate, slanci onesti e coraggiosi, in un presente controverso. Prendono vita una pluralità di visioni che inseriscono il fallimento tra le possibilità intrinseche alla ricerca di una realizzazione personale, tra il successo o l’inefficacia dell’agire. I materiali industriali recuperati dall’azienda chiusa diventano tracce installative. I fatti non sono più solo materiale di archivio, ma anche elementi che si relativizzano e insieme trovano nuovo senso tra i percorsi possibili dell’esistenza.

LA COMPAGNIA

Francesca Franzè nasce a Brescia il 25 maggio del 1981, intraprende la sua formazione teatrale indirizzando il suo interesse nell’ambito del linguaggio contemporaneo, studiando, con vari maestri, le diverse contaminazioni tra teatro, performance e canto. Tra questi Silvio Castiglioni, Claudia Contin, Renata Palminiello, Danio Manfredini, Abbondanza Bertoni, Mamadou Dioume, Claudio Misculin, Lello Cassinotti, Cristiana Morganti, Oscar De Summa, Giuliana Musso. Da subito affianca al lavoro di attrice quello di operatrice teatrale in contesti di fragilità sociale e disabilità fisica e psichica.
Nel 2008 debutta come attrice professionista negli spettacoli per ragazzi prodotti dal Teatro Telaio di Brescia. Nell’anno 2011-2012 lavora all’interno del carcere di Bollate, partecipando al laboratorio teatrale condotto da Michelina Capato.
Nel 2012 partecipa come attrice alle produzioni Crucifige dell’Accademia della Follia per la regia di Claudio Misculin e Vesperanza per la regia di Cyrille Doublet. Nel 2014 torna in scena con Ulisse, regia di Angelo Facchetti spettacolo prodotto dal Teatro Telaio con il Ctb Teatro Stabile di Brescia. Sempre nel 2014 produce con Jessica Leonello il recital a due voci Breviarium. Partecipa alla creazione di Far East/western urbano a San Polino – Progetto vincitore del bando Spot / Sostegno alla produzione bresciana off teatrale.
Nel 2015 poi, in collaborazione con il fisarmonicista Davide Bonetti, crea il progetto-concerto In Cortile, cantando brani dei primi del 900 all’interno delle stanze dei degenti delle Case di Riposo. Sviluppa il lavoro con la terza età conducendo percorsi di narrazione autobiografica e recupero del ricordo. Nel 2014 dà vita al nuovo progetto teatrale Ommioddio.

Bolognese, nato il 3 giugno del 1986, Luca Serafini inizia il suo percorso teatrale nel 2006 frequentando il laboratorio teatrale Segni & Sensi diretto da Danilo De Summa, qui incontra Veronica Capozzoli con la quale, insieme a Stefano Girolami, nel 2008 fonda la Compagnia ReSpirale Teatro con cui collabora fino al 2013 in qualità di attore, drammaturgo e disegnatore luci e che si aggiudica la Segnalazione Speciale Premio Scenario 2011 con lo spettacolo L’Italia è il Paese che amo e il Premio Scintille Asti 2013 con lo spettacolo Again/By now.
Contemporaneamente continua la sua formazione seguendo stages di Augusto Omolou, Alessio Nardin, Fibre Parallele, Mamadou Dioume e frequentando la scuola di Commedia dell’Arte Luis Jouvet diretta da Massimo Macchiavelli.
Dal 2007 ad oggi ha partecipato inoltre in qualità di attore a numerosi spettacoli tra cui le produzioni per il Teatro Ragazzi Chi la fa l’aspetti e Seme Seme – storia di un volo a testa in giù, entrambi prodotti da Accademia Perduta Romagna Teatri e gli spettacoli Uno, Duo e Molti di Davide D’Antonio e prodotti dal Teatro Inverso di Brescia. Nel 2014 entra a far parte del progetto Ommioddio in qualità di drammaturgo e interprete.

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CIRCO CONTEMPORANEO

COMPAGNIA ONARTS (TORINO)

Periodo di residenza: ottobre-novembre 2016

Obbiettivo A:
in attraversamento con con C.L.A.P.Spettacolodalvivo – Brescia (Lombardia)

IL PROGETTO

Progetto: “Tramp”
Di e con Giulio Lanzafame

TRAMP è uno spettacolo di Circo in bilico tra giocoleria e corda molle che, passando tra le strade dell’acrobatica e della musica, accompagnerà il pubblico attraverso le vicende e i capitomboli di un personaggio in cerca di soluzioni.

LA COMPAGNIA

Giulio Lanzafame ha frequentato il Performing Arts University Torino di Philip Radice. Nel 2006 frequenta la Scuola di Circo FLIC di Torino e successivamente parte alla volta del Canada nel 2009 per conseguire il diploma alla prestigiosa Ecole National du Cirque de Montreal (Cirque du Soleil) e affronta con successo il suo ultimo esame con un numero di giocoleria, dinamico e acrobatico: “Momento Poetico” che gli consente di lavorare da un continente all’altro. Giulio grazie ai suoi spettacoli e numeri di circo si è esibito in qualsiasi tipo di palcoscenico dai cabaret di tutta Europa quali Palazzo Colombino (DE), Kristal Palast (DE), Thou (QC), Teatro Stabile Catania, S.A.N.C.A. Annext (WA) e innumerevoli festival di circo e arte di strada tra cui Sol Y Circo (DE), Mercantia (IT), Golden Circus Festival (IT).
Attualmente è docente di giocoleria del corso professionale della Flic Scuola di Circo Torino. Ha fondato nel 2002 OnArts di cui ne è ancora parte e si esibisce nei Teatri con il suo spettacolo Tramp.

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MUSICA CONTEMPORANEA

COMPAGNIA EELL SHOUS (MONZA BRIANZA)

Periodo di residenza: ottobre-novembre 2016

Obbiettivo A e C: in attraversamento con Ass. Errare Persona – Frosinone (Lazio)

IL PROGETTO

Di e con Davide Passoni e Marco Lombardo

Il progetto BUONA COLAZIONE SHOW nasce per rendere l’ultimo album della compagnia uno spettacolo teatrale adatto ad un pubblico giovane (16-25 anni), così da parlare e far riflettere questo target su tematiche importanti attraverso un linguaggio accattivante.

LA COMPAGNIA

Davide ScartyDoc Passoni e Marco Tenpo Lombardo sono EELL SHOUS, un duo di performer d’assalto. Praticano l’arte marziale del rap teatrale, diffondendo questa occulta disciplina tramite i loro due album pubblicati da Irma/Mandibola Records, “Spazzatura” e “Buona Colazione”. Abili nell’utilizzo del beatbox e del campionatore, i lori concerti non sono esecuzioni musicali, ma azioni musicali che coinvolgono direttamente il pubblico. Hanno collaborato con Uochi Toki, Maicol & Mirko, Musteeno, The Spleen Orchestra – Tim Burton Show. Nel 2014 hanno vinto il Premio Alberto Dubito – Poesia e Poesia in Musica, promosso da Agenzia X. Nello stesso anno sono giunti alle finali del Campionato Nazionale di Poetry Slam. Dal 2011 ad oggi hanno aperto i concerti di: Dope DOD, Salmo, Foreign Beggars, Dub Fx, Clementino, Kiave, Mecna, Rancore & Dj Myke, Kaos, Colle Der Fomento, Niveau Zero, Teki Latex e molti altri in locali come Magnolia, Bloom, Tunnel, Naba, Live Club Trezzo.

Tangram

Cordi e il suo re

di Miriam Alda Rovelli

regia di Miriam Alda Rovelli

con Luigi Zanin

 

Teatro dell’Archivolto

Ma che bella differenza. La diversità spiegata dai bambini

tratto da “Una bella differenza”di  Marco Aime

PROSA E DRAMMATURGIA CONTEMPORANEA

COMPAGNIA TEATRO EX DROGHERIA (BERGAMO)

 

IL PROGETTO

TRE [+1]
La vita può essere capita solo all’indietro, ma va vissuta in avanti.
[Soren Kierkegaard]
Testo e regia Sara Pessina.
con Simone Baldassari, Chiara Leoncini, Ilaria Pezzera
Costumi Stefania Coretti
Suono Andrea Begnini
Scene Elena Colombo e Sara Pessina
Organizzazione Federica Falgari
Produzione Teatro Ex Drogheria & Co.
Con il sostegno di Residenza Multidisciplinare Rufugio Everest, Residenza Illinx ed Ex Carecere di S.Agata.
Se dichiarassimo che si tratta di uno spettacolo sulla morte, probabilmente la sala rimarrebbe vuota o ancora peggio non arriveremmo mai ad un palcoscenico, perché parlare di morte è tanto difficile e importante quanto banalizzante e triste da ascoltare. E allora diciamo che si parlerà della vita e di quella vita che solo all’indietro può essere capita.

Una Black Commedy di drammaturgia contemporanea: 3 personaggi e 3 modi differenti di respirare la vita e la morte.

Irma ha 93 anni ed è nata nel 1923; la guerra, il canto, l’amore per due uomini differenti, una RSA e una malattia che cancella il ricordo. Alessandro ha 42 anni e soffre di cardiomiopatia ipertrofica: il che significa che in ogni momento è possibile morire, quindi nessuno sforzo e innumerevoli speranze e cure; della morte è il conoscitore, forse. Margherita ha 34 anni e una vita che stava scegliendo di vivere. Una scala, delle ciligie e una caduta. Alla morte lei non ha mai pensato.

Sono morti tutti e 3 nello stesso momento, e nello stesso spazio/tempo – dall’altra parte – snocciolano e riflettono sulla propria vita, assistendo ai 3 giorni del lutto.

+ 1 è musica, rito e ritmo: fisicamente un musicista, precisamente un Caronte contemporaneo. Non interviene con i 3, ma detta il fuori che si ripercuote sul dentro; campane a morte, requiem, rosari, suoni, echi di vita dei personaggi.

I ritmi del rito funebre – 3 giorni – scandiscono la struttura del testo, in un gioco drammaturgico che svela i suoi segreti poco alla volta e riflette sulla vita e sulla concezione che l’uomo contemporaneo ha della morte e del rito funebre che la segue.

LA COMPAGNIA

Teatro Ex Drogheria nasce a Bergamo nel 2012. Nello stesso anno produce lo spettacolo Variazioni possibili sulla psicofollia d’amore che debutta al Festival “Per amore o Per Forza” di Bergamo ed è tra i finalisti del concorso di drammaturgia “Da palco a palco”.
Nel 2013 viene avviato 21 Gradi Costanti (Performance di indagine sociale), progetto vincitore del premio F. Ceratti “I giovani e la crisi” (Acea Onlus), sviluppato in collaborazione con Spazio Giovani Polaresco (Bg) e sostenuto da Fondazione della Comunità Bergamasca.
Nel 2014 debutta lo spettacolo 21° C – ovvero cosa accade alla temperatura in tempi di crisi, finalista del concorso nazionale Anna Pancirolli e testo vincitore del premio DARTS per la nuova drammaturgia (Trieste).
Nel luglio 2014 ha luogo l’iniziativa Sogno di una città di mezza estate. Spettacolo Collettivo per Riflettere Futuro – Festival della creatività giovanile bergamasca, dove ogni artista under 35 ha potuto esprimere liberamente la sua “visione” di Futuro.
Nel Settembre 2015 la compagnia sviluppa il progetto People Change the Square. Racconti di Piazza in movimento, progetto di indagine sociale in forma performativa nelle piazze di Bergamo con il contributo di Bergamo Estate e Fondazione della Comunità Bergamasca.

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DANZA CONTEMPORANEA

COMPAGNIA IFICAN’TDANCE (MILANO)

 

IL PROGETTO

Labum
Labum di Annamaria Ajmone e Elisabetta Consonni è un progetto che nasce nel 2013 all’interno dell’Associazione culturale IfICan’tDance, con l’intenzione di mettere in relazione alcuni autori della scena delle arti performative e per sviluppare i linguaggi della danza contemporanea in relazione a vari contesti sociali.
Dal 2013 ad oggi organizza al Teatro PimOff una serie d’incontri di ricerca sui linguaggi performativi contemporanei.

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TEATRO FISICO E ARTI CIRCENSI

COMPAGNIA MAFALDA (TORINO)

 

IL PROGETTO

La gonna abitata
Di e con Caterina Fort, Cristina Geninazzi, Jasmine Fornaciai, Veronica Canale.

Una sola gonna per tante donne, una sola gonna che si mangia una donna, una sola donna che si crede una gonna, oppure un’altra donna…
Loschi figuri e dame in rosa, voci, apparizioni ed allucinazioni. Una gonna, tre acrobate, una musicista, tra assurdità, poesia e demenzialità sincera… l’universo femminile in chiave ridicolo chic.

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Organizzato da C.L.A.P.Spettacolodalvivo
domenica 29 aprile 2018
all’Everest
ore 21:00

 

COMPAGNIA LIBERTIVORE

HETRE/PHASMES

Scrittura e messa in scena Fanny Soriano
Con Kamma Rosenbeck e Nina Harper

 

Industria Scenica ha ospitato la Preview del Festival Tendenza Clown, organizzato da C.L.A.P.Spettacolodalvivo dall’1 al 7 maggio 2018 presso il Teatro Franco Parenti di Milano – in collaborazione con il Comune di Milano, l’Associazione Pier Lombardo e il progetto “Open Circus” dell’Università degli Studi di Milano; con il patrocinio di Regione Lombardia e Comune di Milano.

 

Lo spettacolo è rientrato all’interno del progetto Circus Zone, la rassegna di circo contemporaneo giunta alla II edizione a cura di Associazione Culturale Sarabanda con il sostegno di Nuovi Mecenati – Fondazione franco-italiana di aiuto alla creazione contemporanea e in rete con i circuiti multidisciplinari C.L.A.P.Spettacolodalvivo e AMAT Associazione Marchigiana Attività Teatrali.

 

Per l’occasione, l’Everest si e’ trasformato per la prima volta in un’arena dove corpi fluttuanti si sono misurati con sorprendenti acrobazie.

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