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L’Everest è uno spazio storico di Vimodrone. Nato quarant’anni fa con l’idea di essere un punto di incontro post-lavoro, è diventato in breve tempo una casa per tutte le persone che lo hanno frequentato. Dal 2014 è la sede di Industria Scenica, che ne gestisce la programmazione di eventi: appuntamenti in balera il sabato sera, spettacoli teatrali, interventi di drammaturgia di comunità e numerosi progetti educativi. L’Everest è anche residenza artistica multidisciplinare riconosciuta dal Mibac e da Regione Lombardia e quindi una casa per le compagnie di teatro, danza e circo che abbiano voglia di studiare e preparare nuove regie. Luogo di cultura, arti performative e spettacoli, sulla cima dell’Everest si scorge un panorama che tesse relazioni e muove la condivisione culturale di Vimodrone. E’ il punto di riferimento della cittadina, una piazza al coperto che si mette a disposizione della collettività dando nuova vita al territorio e rigenerandolo.

 

LA STORIA

L’Everest è nato come Dancing Everest circa quarant’anni fa. Era una sala da ballo ben frequentata, che la domenica pomeriggio e il sabato sera dava spazio alla danza sulle note dei Bisonti. Per qualche anno, subito agli inizi, venne trasformato in discoteca. Il suo nome cambiò in Zeppelin, perché all’interno c’era un vero e proprio dirigibile, ma questa storia durò poco – il passato da discoteca non fu molto lungo. Lo spazio rimase inattivo fino a quando, negli anni 70, un gruppo di ragazzi – la Cooperativa dei Lavoratori Uniti – ne prese la direzione. L’Everest tornò a essere una sala da ballo di liscio, aperta il sabato sera e la domenica pomeriggio e dopo qualche tempo anche il venerdì sera. C’era un’atmosfera di gioco e di festa e, oltre alla musica, andava forte l’appuntamento con la tombola. «La sala era talmente affollata che la gente si accontentava di stare in piedi – ché l’importante era divertirsi e stare insieme». D’estate, in giardino si stava bene seduti ai tavolini a sorseggiare un bicchiere. Con la crisi economica che colpì gli anni 90, la clientela delle sale da ballo diminuì, ma la Cooperativa dei Lavoratori Uniti, oltre alla musica, iniziò a offrire anche da mangiare: pastasciutta, dolci e divertimento assicurato. Si inserì nella programmazione anche la serata del venerdì e da quel momento la consolle divenne un pilastro degli appuntamenti all’Everest.
Nel 2011 è stato assorbito da CoopCell, una cooperativa edificatrice di Peschiera Borromeo che da anni sostiene progetti di riqualificazione architettonica a vocazione social. Per questo motivo, CoopCell ha sposato il progetto di creazione di uno spazio culturale proposto da Industria Scenica.

 

Dal 21 febbraio 2014 l’Everest è la sede di Industria Scenica, che lo ha rilevato offrendo una proposta culturale che incrocia la storia del posto con le necessità attuali della cittadina di Vimodrone. L’Everest ha mantenuto la sua natura di balera con orchestre dal vivo, ma si è anche rinnovato prestandosi ad accogliere iniziative culturali, arti performative e spettacoli.

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