fbpx

LA POESIA DELLE COSE SEMPLICI

POESIA: dal greco ποίησις, poiesis, con il significato di “creazione”

 

Cari tutti,
tra qualche giorno a Vimodrone inizia la prima edizione del Festival Inneschi. 

Quest’anno lo chiamiamo “Io Sono Poesia” e lo dedichiamo a tutte le associazioni e cittadini di Vimodrone che come noi hanno creduto nei poteri curativi dell’arte e della cultura e che con ingegno e costanza hanno accompagnato la Comunità in questi 16 mesi di incertezza e di paura, con attività di volontariato, supporto psicologico, sostegno economico e attività culturali diffuse. 

Con il progetto Inneschi abbiamo scoperto che Vimodrone è una città piena di Poeti e che noi, in verità, abbiamo un disperato bisogno di poesia!

 

Essere poeta è essere più alto, è essere più grande

degli Uomini. Mordere come si bacia!

È essere mendìco e dare come si fosse

re del regno, di qua e oltre il dolore!

È avere di mille desideri lo splendore

e non sapere nemmeno che si desidera!

È avere qua dentro un astro che fiammeggia,

è aver artigli e ali di condor!

È avere fame, è avere sete di Infinito!

Per elmo, mattine d’oro e di raso…

È condensare il mondo in un solo grido!

Ed è amarti così perdutamente…

È che tu sia anima e sangue e vita in me

e dirlo cantando a tutti!

(Florbela Espanca, Ser Poeta)

 

A Vimodrone i bambini corrono nei cortili dei condomini e i giovani fanno un gran bel casino sotto i portici, le signore si siedono in Piazza a mangiare il gelato, il salumiere ti conosce per nome, il barbiere ti dà il quotidiano locale da leggere mentri aspetti in coda e il fruttivendolo ti porta a casa la spesa. A Vimodrone la gente ti saluta anche da lontano e al parco si porta la merenda per tutti. Il mercato del venerdì mattina, il caffè americano della biblioteca, le uova della latteria. Più in là, da quella parte, ci sono i ragazzi… anche se a Vimodrone tutti sono ragazzi: i ragazzi dell’Everest, i ragazzi della ginnastica, i ragazzi dell Hub, i ragazzi del CAI, i ragazzi della Cascina 3 Fontanili, che poi sono anche i nonni che la mattina leggono una fiaba ai bambini dell’asilo, nel pomeriggio registrano una puntata di podcast e nel tempo libero danno una mano nel CAF della CISL. 

A Vimodrone qualcuno canta per strada, le corti profumano di sugo di pomodoro, nei cortili delle ville ci sono alberi centenari, a due passi c’è un vecchio lavatoio con la Madonnina, e pochino più avanti le cancellate dedicate al passato agricolo della città e lì in fondo un giardino di sculture bellissime. Tutto questo è poesia.

 

A pochi giorni del festival, come dei bravi anfitrioni, la città si prepara ad accogliere gli artisti, il pubblico e la festa e si mette a puntino: degli artisti muralisti hanno abbellito dei presidi culturali della città dandogli voce, colore e maggiore significato. Gola Hundun ha regalato alla scuola un Albero della Vita, con tanto di nidi costruiti insieme alle famiglie e bambini vimodronesi, Ivan Tresoldi ha dato parola ai bibliotecari e ragazzi del CAG trasformando il muro della Biblioteca Lea Garofalo in una pergamena contemporanea, Never2501 trasforma l’Everest – Spazio alla Cultura in una galleria a cielo aperto.

Il Festival Inneschi. Io sono Poesia si propone alla Città come esperienza da vivere insieme agli altri cittadini, insieme alla famiglia, agli amici e ai vicini. Dai, vieni! Vieni che qui si può mangiare e li davanti potremo ascoltare la musica. Guarda, là scriveremo dei calligrammi e lì in fondo conosceremo gli artisti locali, gli scultori, fotografi, musicisti. 

 

Cantate, Cantate gente mia

Allontanate la tristezza

Cantate forte, cantate alto

Perchè la vita può migliorare

la vita può migliorare

la vita può migliorare

la vita può migliorare

(Martinho da Vila)

 

Inneschi è organizzato da Industria Scenica, in partnership con il Comune di Vimodrone e il sostegno della Fondazione di Comunità Milano Onlus.

Torna su