Negli ultimi anni i muri di Vimodrone si sono riempiti sempre di più di colori, forme e parole trasformando la città in un vero e proprio polo della street art contemporanea. Tutto questo grazie all’opera di svariati artisti di fama nazionale ed internazionale e ai progetti di riqualificazione e partecipazione culturale che Industria Scenica ha attivato sul territorio.
Questo viaggio immersivo nella street art inizia nel 2021 con il progetto Inneschi (vincitore del Bando 57 della Fondazione Comunità di Milano, in collaborazione con il Comune di Vimodrone) che ha portato alla creazione di quattro murales firmati da alcuni dei più importanti nomi dell’ambito a livello nazionale.
Il primo muro a prendere vita è stato quello della scuola primaria di secondo grado di via Piave che, attraverso l’opera Moti Convettivi dell’artista Gola Hundun, ha preso le sembianze di un grande albero ancestrale, acquistando nuovi colori e un significato davvero speciale. Il messaggio trasmesso dall’artista è forte e chiaro: siamo tutti essere viventi nello stesso mondo e per questo è necessario imparare a vivere, convivere e co-esistere nel modo migliore, nel rispetto di tutti.
Un Albero della Vita, accanto al quale sono stati piantumati alberi e piante tipici del nostro territorio. Direttamente sulla superifice muraria invece sono stati poi applicati dei nidi manufatti dove i volatili del territorio possono trovare rifugio e creare la proprio casa e proteggere la propria famiglia.
È toccato poi ai muri della casa di Industria Scenica, l’Everest – Spazio alla Cultura, con un’opera astratta dell’artista 2501 in cui forme e colori sono frutto di incontri con gli abitanti del quartiere. Un intreccio che vuole raccontare di legami e interazioni tra persone e comunità ricordando anche, con le sue linee e tonalità, il mondo del ballo, della musica e del liscio, di cui da sempre l’Everest è tempio storico della Martesana. Il muro presenta tanti riferimenti, più o meno nascosti, tra cui un omaggio sentito alle opere dell’artista vimodronese Piergiorgio Ballerani.
L’arte si è poi domiciliata sul muro della biblioteca Lea Garofalo con una pergamena contemporanea creata dall’artista Ivan Tresoldi. Una poesia di strada impressa sulla parete di un luogo per eccellenza di diffusione del sapere e di aggregazione e che ricorda l’intento e la spinta ad essere arte ed insieme comunità. L’opera – che unisce per l’appunto l’arte visiva alla scrittura – è stata pensata e realizzata come un lavoro di collettività, con la partecipazione dei bibliotecari e dei ragazzi del Cag MoVi di Vimodrone, per lasciare un segno visivo nella città.
A prendere nuova vita e colore è stata poi la scuola dell’infanzia di Via Fiume con l’opera Flora e Fauna della Martesana di Simone Brullo. Un racconto di piante e animali del territorio locale fatto attraverso uno stile illustrativo e minimalista, capace di racchiudere in modo poetico e semplice un messaggio naturalistico, richiamando anche il linguaggio visivo dei bambini, protagonisti delle mura che ospitano questo murales.
Facciamo ora due passi avanti nel tempo e arriviamo all’anno corrente, il 2023. Anno in cui altri muri della città hanno preso nuove vesti e colori.
Ha fatto così il suo ingresso in città lo Stramaleonte, realizzato dall’artista Mr. Fijodor (grazie al progetto ColtiviAMOci, vincitore del Bando My Future di Fondazione Cariplo in collaborazione con Ventisostenibili, l’Associazione Controcoltura, l’Assessorato all’Ambiente di Vimodrone e l’I.C. Claudio Abbado).
Il camaleonte è simbolo per eccellenza di metamorfosi, di cambiamento. È paradigma vivente della capacità di adattarsi. E questo è appunto un camaleonte speciale, si trova sul muro della scuola primaria di via Piave dell’I.C. Abbado di Vimodrone ed è rappresentazione di resilienza con un messaggio: “imparare dalla natura per adeguarci e crescere in questo nostro mondo tanto bello quanto folle”. Un messaggio positivo non solo per i bambini della scuola, ma per tutta la popolazione vimodronese, un messaggio di trasformazione e multiculturalità.
Continuiamo poi questo variopinto racconto con La custode della notte, opera realizzata dal collettivo di artisti Orticanoodles sulla facciata Est degli edifici Aler di via Fiume 73 (realizzato all’interno del progetto Vimo Remake, vincitore del Bando La bellezza ritrovata di Fondazione Cariplo in collaborazione con il Comune di Vimodrone, Aler Milano e il Comitato Culturale di Vimodrone).
Il Murales vuole rappresentare l’armonia dell’uomo nella natura e mettere in risalto la connessione profonda tra essere umano e l’ambiente che lo circonda. Nel murales risalta l’atmosfera tranquilla e misteriosa di un cielo stellato, con la figura di una donna sognatrice immersa in un paesaggio incantevole che sembra invitarci a contemplare la bellezza della notte e l’importanza di avere momenti di intimità e riflessione nella vita quotidiana.
In questo racconto di muri e colori non possiamo di certo scordare il primissimo muro di Vimodrone ad essere trasformato: il muro del Comando della Polizia Locale che dal 2019 ospita l’opera Nella città per la città dell’artista Simone Brullo che racconta appunto il lavoro nella città e al servizio della città e dei suo cittadini svolto proprio dalla Polizia Locale vimodronese.
Finisce così, ma solo per il momento, questo viaggio nella street art di Vimodrone, nell’attesa che le nuove forme e i nuovi colori in attesa di essere dipinti trovino il proprio muro qui in città.