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A Vimodrone arriva la Stagione Culturale diffusa

 

Ieri mi sono comportata male nel cosmo.
Ho passato tutto il giorno senza fare domande,
senza stupirmi di niente.

 

Ho svolto attività quotidiane,
come se ciò fosse tutto il dovuto.

 

Inspirazione, espirazione, un passo dopo
l’altro, incombenze,
ma senza un pensiero che andasse più in là
dell’uscire di casa e del tornarmene a casa.

 

Il mondo avrebbe potuto essere preso per
un mondo folle,
e io l’ho preso solo per uso ordinario.

(Wisława Szymborska, Disattenzione)

 

L’incontro di inizio estate con le Associazioni di Vimodrone. L’anguriata e un brindisi per la stagione appena conclusa, condividere i pensieri per un nuovo anno. Scegliere insieme temi e spettacoli che passeranno dal palco dell’Everest. Un piccolo rito che da qualche anno si ripete e dà il via alla costruzione della stagione di teatro di Industria Scenica.

Ma cosa fare adesso? Mentre la stagione teatrale è momentaneamente ferma e la sala dell’Everest attende il ritorno del suo pubblico?

Dopo aver portato la magia di un risciò di Bolle di Sapone e il ritmo del liscio a bordo di un’ape in giro per le vie del centro di Vimodrone, dopo aver riempito un cuore fatto di cuori nella piazza della città insieme a bambini e famiglie, dopo il Circo in cortile, come continuare ad incontrarci? Come continuare a vedere bellezza?

 

Le persone si incontrano

per rinascere.

Nascere
non basta mai a nessuno.

(Franco Arminio, Bisaccia)

 

Ci siamo posti a lungo questa domanda, e così a gennaio 2021 nasce la Stagione Culturale Diffusa dell’Everest. Diffusa, perché esce dall’Everest per diffondersi e riempire la città.

E cosa accade quindi? Come per la stagione teatrale ogni mese è dedicato ad un tema scelto insieme alle Associazioni del territorio che ormai da tempo ci sostengono con la loro disponibilità e lavorano con noi. Ogni mese questo tema viene esploso in una serie di proposte ed azioni che “invadono” Vimodrone, tra immagini adesive che riempiono le vetrine dei commercianti, i contributi delle scuole, i podcast radio da ascoltare online, le mostre che iniziano a riempire la nuova Vetrina dell’Everest. La vetrina, sì. Perché sotto la grande “piazza al coperto” che è per noi l’Everest – Spazio alla Cultura, è da poco nata la Vetrina Everest – Spazio alla Comunità, un luogo aperto sulla strada, che si affaccia sulla città e vuole accogliere ciò che la comunità vimodronese vorrà proporre.  

E così gennaio è stato il mese dedicato alla Memoria, con la mostra in Vetrina fatta di opere degli artisti vimodronesi Piergiorgio Ballerani, Vincenzo Gornati e Valerio Nava, con i fiori rossi del ricordo che hanno riempito edifici e negozi della città, con il podcast radio dedicato al Giorno della Memoria ed un pensiero sonoro sul tema donato a tutti i cittadini di Vimodrone tramite l’allerta telefonico della Polizia Locale della città.

Febbraio sarà il mese dedicato alla tradizione, alle diverse culture e al tema dell’intercultura, marzo sarà dedicato al tema dei rapporti in famiglia e dell’identità, aprile al tema del lavoro, maggio all’ambiente e al clima, mentre giugno sarà il mese della festa e della poesia.

In tutto questo, ovviamente, torneranno ad inserirsi anche gli spettacoli teatrali all’Everest, non appena si potrà.

Ogni mese un tema, ogni mese una settimana di eventi diffusi per Vimodrone.  

L’Everest – Spazio alla Cultura non si ferma, ma esce dalle sue mura per incontrare la città, perché, come dicono ora le parole che emergono dalla nostra Vetrina:

 

Cultura crea Comunità, e Comunità crea Cultura.

 

Tutte quelle storie sulla tua strada. Trovare la tua strada. Andare per la tua strada. Magari invece siamo fatti per vivere in una piazza, o in un giardino pubblico, fermi lì, a far passare la vita.
(Alessandro Baricco, City)

 

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