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Safer Internet Day – una giornata per un internet libero dal cyberbullismo. E poi?

Cyberbullismo – una giornata mondiale per un internet più sicuro

Martedì 10 febbraio in oltre 100 paesi del mondo si è tenuta la giornata mondiale “Safer Internet Day”, appuntamento che ricorda a tutti l’importanza della media education tra i banchi di scuola.
Nata nel 2004 e arrivata quest’anno alla 12esima edizione, la giornata per un internet più sicuro è col tempo diventato un appuntamento molto importante per l’agenda scolastica, tanto che l’evento principale di questa edizione 2015, organizzato presso l’Università Bicocca di Milano, ha visto la partecipazione di oltre 800 studenti degli Istituti superiori della Lombardia.
A partire dalle 9:30 del mattino, in un’aula magna gremita di ragazzi e di loro smartphone, abbiamo partecipato ad uno show fatto di sketch, collegamenti web, momenti di formazione e incursioni teatrali ad opera di Elea Teatro con Webulli, la piéce sul cyberbullismo prodotto da Industria Scenica.

I padroni di casa, i presentatori Giulia Luzi, volto de I Cesaroni, e Daniele Grassucci (Skuola.net), hanno introdotto e lasciato spazio agli ospiti arrivati a Milano per portare la loro esperienza e dare consigli ai ragazzi nelle loro abitudini in rete: sono intervenuti Luca Pagliari (giornalista e presentatore del programma Like-Storie di vita online), il blogger Paolo Attivissimo (esperto informatico, @disinformatico su twitter) e tutto il network di Generazioni Connesse: dal Miur, coordinatore del Safer Internet Centre italiano, alla Polizia di Stato, il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, Save the Children, Telefono Azzurro, Movimento Difesa del Cittadino e Edi onlus.

Un insolito silenzio per una platea di under 19 ha invaso l’aula magna quando Luca Pagliari ha raccontato la tragica vicenda di Andrea, il ragazzo di Roma vittima di cyberbullismo diventato tristemente famoso come “il ragazzo dai pantaloni rosa”. La ricostruzione della vicenda ha colpito i ragazzi, la tensione era palpabile, la commozione era sui volti della stra-grande maggioranza dei presenti. Le espressioni utilizzate dai compagni di scuola di Andrea per deridere i suoi atteggiamenti provocatori e “inconsueti” (come indossare lo smalto rosa o un velo tra i capelli) sono state volutamente non censurate nel video trasmesso, per scelta del giornalista e della madre di Andrea. Omettere gli insulti e le minacce non avrebbe permesso di arrivare alla pancia e al cuore dei ragazzi, e avrebbe impedito di raggiungere l’obiettivo che la madre di Andrea ha voluto rendere nero su bianco: far comprendere quanto le parole dette in maniera inconsapevole e sconsiderata possano ferire. A volte con conseguenze irreversibili.

Elias Canetti ha scritto: “Nell’oscurità le parole pesano il doppio”. Oggi si potrebbe dire “nel web le parole feriscono il triplo”. Il buio di ieri è la rete di oggi, dove milioni di persone connesse restano nascoste dietro avatar, nickname e falsi profili social. La Polizia Postale vigila affinché la rete sia più sicura, Facebook e Google garantiscono la sicurezza dei dati rilasciati spontaneamente, Telefono Azzuro attiva una nuova campagna contro il cyberbullismo. Eppure il 50% dei ragazzi ha subito azioni di sexting (indagine Pepita Onlus) e l’83% dei ragazzi intervistati da Skuola.net ha paura del cyberbullismo.

Cosa ci aspettiamo a una settimana dal Safer Internet Day? Un maggiore coinvolgimento delle scuole e dei genitori nel processo di crescita che investe le nuove generazioni nel rapporto con i media digitali. Un Safer Internet year, forse, che aiuti a creare consapevolezza attorno ai pericoli annidati nella rete e nei social network.

Noi, nel nostro piccolo, lavoriamo per migliorare nelle scuole l’utilizzo di internet con i laboratori di Media Education della nostra divisione Formazione.
Vi proponiamo l’ultimo, girato nell’Istituto Mosè Bianchi di Monza, dal titolo: “(Re) Action – Il sexting ti rende più popolare?”. A voi la risposta.
[Oppure guardalo su Youtube]

 

 

 

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