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L’anno che verrà

 

Incerto. È in genere il contrario di certo, in quasi tutti i suoi significati. 1. agg. Di persona: a. Che non è fermamente persuaso di qualche cosa, o che non sa decidersi: b. Malsicuro, che non ha conoscenza o pratica certa di qualche cosa: 2. agg. Di cosa: a. Di cui non si ha assoluta certezza, che può essere messo in dubbio, che non può essere provato: b. Che non è ancora deciso. c. Non fermo, poco sicuro, instabile. d. Che non è prevedibile (o valutabile in anticipo)

 

Oggi non vi racconteremo di quanti spettatori abbiamo incontrato all’Everest – Spazio alla Cultura nel 2020, di quante band hanno animato le serate musicali né di quanti artisti in residenza abbiamo ospitato e con cui abbiamo condiviso un’idea di ricerca artistica. Vi racconteremo delle domande che si aggirano nelle nostre teste e delle emozioni che fanno battere i nostri cuori davanti ad un futuro che si presenta contemporaneamente incerto e pieno di sperimentazioni artistiche. Nel 2020 ci siamo spesso ispirati a Rodari per costruire un dialogo con i nostri pubblici e dare voce ai luoghi d’arte, storia ed educazione chiusi a causa dell’emergenza sanitaria: #cisonocosedafaresempre, #tiaspettofuori, balera itinerante su apecar, circo in cortile. Il 31 dicembre 2020 abbiamo partecipato con molto piacere all’incontro organizzato in occasione del Mamatita Festival (Sardegna – Alghero) “FI e INICI [fine e inizio]” che ci chiedeva di riflettere sullo stato dell’arte dello spettacolo dal vivo. Insieme ad altri esperti di settore abbiamo condiviso esperienze, criticità e prospettive su quello che sarà il teatro degli anni a venire, il rapporto con il digitale, lo streaming, la ricerca artistica post Covid-19. In effetti, ci troviamo in un tempo e uno spazio indefiniti che rappresentano contemporaneamente la fine e l’inizio! A noi di Industria Scenica manca tremendamente il pubblico. Ci manca tremendamente vedere la faccia innervosita degli attori prima di andare in scena, il sottofondo di liscio che interrompe le emozioni profonde dello spettacolo, i bambini seduti su sedie molto più grandi di loro, che guardano il palco lontano tra teste e teste e teste, ma felicissimi di vedere “IL TEATRO”. A noi mancano tantissimo i balli di gruppo, il liscio e il buffet dolce e salato, le chiacchiere nel guardaroba e la band lussuosissima che anima la serata, i signori brillanti con le loro scarpe lucidissime e le signore elegantissime con le loro gonne a ruota. Ci manca la magia e l’emozione dello spettacolo dal vivo. Abbiamo comunque imparato tanto. Per avvicinarci ai nostri pubblici ci siamo sperimentati in modo creativo su altri canali di comunicazione, video, podcast, whatsapp, videomapping, missive a casa con la posta tradizionale. Abbiamo conosciuto le potenzialità di zoom, teams, meet, ed altri. I nostri collaboratori si sono ri-inventati coraggiosamente e professionalmente online come insegnanti di teatro, registi, videomaker, educatori. 

 

Dopo c’è la stanchezza e corpo si indebolisce

Ci guardiamo dentro ed è rimasto poco

Chiediamo riposo anche se per poco tempo

Cancelliamo i dubbi in un mare di birra

e ci ricordiamo di una frase fatta

Oggi è il primo giorno del resto della tua vita

Oggi è il primo giorno del resto della tua vita

 

Insomma, una scelta diventa una sfida

Affrontiamo la vita da una punta all’altra

Navighiamo senza un mare, senza una vela, senza una barca

Beviamo il coraggio da un bicchiere vuoto

e ci ricordiamo di una frase fatta

Oggi è il primo giorno del resto della tua vita

Oggi è il primo giorno del resto della tua vita

(Sergio Godinho, Il Primo Giorno)

 

In verità, vorremmo che il 2021 diventasse l’anno della Comunità Creativa. Le parole trainanti di quest’anno sono sicuramente protagonismo dei cittadini, sostenibilità e partecipazione. Sì, continueremo orgogliosamente con i progetti WeLoveLife, Mix, #occhioallarete, #IntercettAzioni – Residenze Artistiche, Linguana – L’Arte di Esprimersi nella Giungla Quotidiana anche se con nuove vesti e prodotti e una forte presenza di strumenti digitali. Nei prossimi mesi prenderanno forma dei progetti che investono i cittadini del ruolo di organizzatori di eventi, fondatori di presidi culturali (Inneschi) e protagonisti nel rifacimento delle facciate delle scuole di Vimodrone (A Colpo d’Occhio). Insieme alle persone andremo a ri-scrivere la storia della città con un Glossario di Comunità, per definirsi, ridefinirsi, dare senso alle parole, abitudini e esigenze che guidano il nostro quotidiano. 

Le porte dell’Everest si apriranno per ospitare gli spettacoli della Stagione Teatrale, che quest’anno invita il pubblico a riflettere sull’ambiente ed ecologia, il lavoro, la famiglia e l’identità, le tradizioni e la partecipazione civica. #vimodroneconilcuoreinmano, un hashtag che stimola la condivisione di idee, progetti, spazi. La Comunità Crea Cultura e quindi quest’anno vogliamo che i fondamenti dei nuovi spazi dell’Everest vengano disegnati e costruiti insieme a chi vive e lavora e studia e cambia questo territorio. A breve inauguriamo la nostra Vetrina come Spazio alla Comunità, luogo che ospiterà corsi di teatro, un Mini Alveare, mostre e incontri dedicati alla partecipazione culturale. Inoltre, qui ci sarà la sede di un nuovo servizio per i cittadini di Vimodrone e grande avventura on-air per Industria Scenica, la Radio Vetrina. Insieme ad associazioni e commercianti tratteremo questioni che riguardano la città.. 

Nel 2021 andremo anche a esplorare il rapporto tra scienza, arte e tecnologia con il progetto Tele-Encounters: Beyond The Human, progetto vincitore del programma Europa creativa che ci vedrà coinvolti, insieme al Teatro Ciprianu di Buzau e all’UCAM di Murcia nella progettazione e realizzazione di robot caregiver e produzione di uno spettacolo telematico.

 

Forse anche nel 2021 incontreremo Rodari per continuare a Sbagliare le Storie e dialogheremo con Italo Calvino per costruire Città Invisibili e chissà se sarà forse possibile fare una conferenza con Einstein per esplorare l’universo della cultura anche se il cammino è relativo e incerto. Per ora ci va bene Litleword:

 

L’ultimo giorno dell’anno è un giorno insieme magico e speciale, è tempo di bilanci, resoconti, valutazioni, è tempo di sogni, speranze, pianificazione. In un giorno vecchio e nuovo si incontrano, come in un abbraccio e l’uomo, per degli istanti è messo di fronte al tempo che passa, alla gioia del nuovo, al ricordo del passato. Trasforma questi momenti in un’occasione per seminare nuovi gesti nella tua vita per ottenere in regalo, nel nuovo anno, ciò che ancora cerchi e speri per te stesso. Butta i vecchi abiti mentali e indossa un nuovo atteggiamento che ti faccia scoprire in ogni singolo attimo la bellezza di una vita che si snocciola, giorno dopo giorno, tra le tue mani. Oggi e in ogni nuovo giorno, al sorgere del sole. Tu sei protagonista, ricordalo. (Stephen Litleword)

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