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Marta Ossoli e Mino Manni: “Parte con Giovanni Testori il progetto di portare la letteratura a Teatro”.

La stagione teatrale al Circolo Everest prosegue oggi, venerdì 24 aprile, con uno spettacolo tratto da uno dei testi della letteratura del ‘900, un testo di enorme forza evocativa, ricco di immagini e una poetica suggestiva.
Cleopatràs“, parte della trilogia “I Tre lai” dell’autore milanese Giovanni Testori, è portato in scena da due attori del Teatro milanese, Mino Manni e Marta Ossoli, che nell’intervista che segue ci raccontano la genesi del progetto legato a Testori.

L’appuntamento con Cleopatràs è per questa sera, venerdì 24 aprile, alle ore 21, al Circolo Everest di via Sant’Anna 4 a Vimodrone [MM2 Vimodrone]. A questo link l‘evento Facebook.

I.S. Chi sono Mino Manni e Marta Ossoli e come arrivano a lavorare insieme?

Mino Manni attore e regista, si diploma alla Bottega teatrale di Vittorio Gassman. Ha lavorato con i più grandi registi del teatro italiano tra cui Massimo Castri, Giancarlo Cobelli, Cesare Lievi, Antonio Calenda, Jerôme Savary e Glauco Mauri.
Fonda con Alberto Oliva la compagnia “I Demoni”, mettendo in scena spettacoli tratti da opere dostoevskiane e non solo.

Marta Ossoli, attrice, dopo aver conseguito il diploma presso l’Accademia dei Filodrammatici di Milano lavora col Teatro Colla, il Teatro Out-off diretta da Lorenzo Loris, il CTB e il Teatro Carcano, col quale gira l’Italia ne La coscienza di Zeno a fianco di Giuseppe Pambieri e diretta da Maurizio Scaparro.
Mino e Marta si incontrano nel 2012 in occasione dell’allestimento di Antonio e Cleopatra di William Shakespeare al Teatro Licinium di Erba per la regia di John Pascoe nel quale interpretavano i due protagonisti. Da allora collaborano all’insegna della riscoperta dei grandi classici letterari e del valore della parola: da Shakespeare a Manzoni arrivando fino a Testori.

I.S. Il vostro Cleopatràs arriva a compimento di un importante lavoro su Shakespeare condotto insieme. Cosa vi ha affascinato di più della regina d’Egitto?

Della regina d’Egitto chi ha affascinato la forza, il potere, ma anche la grande sensualità che le ha permesso di mettere in ginocchio i più grandi condottieri dell’impero romano e non solo. I suoi eccessi hanno fatto dell’Imperatrice un mito senza tempo. Ciò che ci affascina invece della Cleopatràs di Testori è che questo autore con la sua opera innovativa e prorompente, ci ha avvicinato a questo personaggio che parrebbe distante e difficilmente riconducibile al contesto in cui viviamo. La sua “Cleopatràs”, spogliata degli abiti regali e rivestita solo di carne e sangue, ci parla in un linguaggio crudo e palpitante, in un dialetto che appartiene a tutti e che rievoca un’Italia ormai dimenticata.

I.S. Quale è stato il percorso che vi ha portato all’incontro con Giovanni Testori?

Mino: al provino per entrare alla Bottega di Gassman portai un brano tratto dall’Ambleto di Giovanni Testori. Avevo 18 anni e quel linguaggio innovativo e quella forza espressiva mi colpirono sin da subito e, visto che fui scelto, lo considerai subito un autore portafortuna. Da allora avrei sempre voluto metterlo in scena e finalmente l’occasione è arrivata grazie alla proposta di Marta.
Marta: ne ho sentito parlare alcune volte durante i miei studi accademici e, pur non conoscendolo, ho subito capito che si trattava di un autore unico nel suo genere. Allo stesso tempo però il suo nome era associato a qualcosa di difficile comprensione, criptico e addirittura ostico. Devo dire invece che leggendo alcune sue opere, tra cui proprio Cleopatràs, superata la prima lettura, mi sono abbandonanata ai suoni delle parole scoprendo una varietà di immagini, di particolari vivissimi ed estremamente divertenti oltre ad una innegabile e disarmante poesia. Talmente profonda da essere universale.

I.S. Cleopatràs nasce all’interno dell’Accademia dei Filodrammatici: come definireste il teatro lombardo di oggi in relazione alla “coltura” di nuovi talenti?

E’ sicuramente uno dei più vivi e stimolanti con un’offerta ricca e varia e una possibilità di sperimentare notevolissima.

Progetti per il futuro di Manni-Ossoli?

Una serie di recital e spettacoli atti a trasmettere l’amore e la passione verso la grande poesia e la grande letteratura, soprattutto tra i giovani che spesso vedono il teatro e tutto quello che rappresenta come un qualcosa di imposto, scolastico o noioso.

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