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INTERVISTA AL GRUPPO CIRCO POPOLARE ARTICO

In occasione dell’evento Folk in Maschera (venerdì 7 marzo), che organizziamo nella nostra nuova casa, il Circolo Everest, abbiamo realizzato un’intervista al gruppo che animerà la serata, il Circo Popolare Artico!

 

CPA

FOLK IN MASCHERA

VENERDÌ 7 MARZO

APERITIVO A PARTIRE DALLE 19.30

INIZIO CONCERTO ALLE 21
https://www.facebook.com/events/267990656703014/

Eccola qui l’intervista al Circo Popolare Artico!

I.S.: Come nasce il vostro gruppo?
CPA.: Il gruppo nasce per iniziativa del fisarmonicista Giuseppe Stanganello e del percussionista Flavio Dell’Aversana, che già suonavano insieme nei Popolaria e nei Finisterrae (gruppi folk), in occasione di una rassegna musicale ed enogastronomica novarese, occasione in cui hanno chiesto al violinista dei Malapizzica, Carlo Amori, di suonare con loro. Ne è nato un ensemble empatico, sia per gusti musicali che per facilità e puro divertimento nel suonare insieme, caratterizzato da sonorità ritmate e tradizione popolare, a cui secondariamente si sono aggiunti la strimpellatrice di chitarra e cantante Carola Dessena e il chitarrista Andrea Martino, incontrato una sera mentre suonava a una klandestina a Milano e subito reclutato per il gruppo.

I.S.: Se ti dico musica tu cosa mi dici?
CPA.: Musica per noi è condivisione, coinvolgimento, sudore, entusiasmo e divertimento.

I.S.: Un gruppo di riferimento per voi?
CPA.: E’ difficile indicare un solo gruppo di riferimento, perché il nostro repertorio è vario e va ad attingere alle tradizioni popolari di numerose zone geografiche, dall’Irlanda al Sud Italia, dai Balcani alla Grecia, dalla Francia alla Macedonia. Ci avviciniamo molto ai musicisti di strada, sia perché la musica che facciamo è quella che un tempo, e da qualche parte ancora oggi, veniva suonata in piazza per le feste del popolo e in occasioni collettive, sia perché il background di ognuno di noi arriva proprio da là, dalla musica suonata per il piacere di chi desidera ascoltarla e ballarla alle klandestine milanesi, oppure per le strade toscane che abbiamo solcato l’estate scorsa con un divertentissimo tour a cappello.

I.S.: Tre parole per descrivere la vostra musica.
CPA.: Ritmo, tradizione, ballo.

I.S.: Se ti dico Everest, tu cosa mi dici?
CPA.: Se tu mi dici Everest, noi rispondiamo Cham! E’ una danza rituale dei monaci tibetani, svolta sugli altopiani dell’Himalaya, caratterizzata da suoni profondi e drammatici e da ornamenti e maschere estremamente colorati e simbolici.

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