Folli, eterogenei, scatenati.
Abbiamo vissuto gli ultimi mesi all’Everest in un vortice, un giostra da sagra, una gara di triathlon. Le discipline artistiche che abitano questa casa si sono svolte in successione e senza soluzione di continuità. Sono mesi che la sala si trasforma almeno 3 volte al giorno per ospitare i numerosi pubblici che qui vengono a scoprire il mondo e a provare delle emozioni.
In ufficio, il Comitato Culturale sceglie come portare nuova vita ad alcuni spazi della città, Vimodrone. A breve, ospiteremo uno spettacolo di Mercadini e vorremmo fare una connessione tra i contenuti dello spettacolo e la voglia del paese di curare e moltiplicare gli spazi verdi. Forse possiamo creare un gruppo dedicato alla cura del verde? Sarebbe bello piantare e in questa attività ci piacerebbe coinvolgere anche le scuole. E poi ci piacerebbe, come Comitato Culturale, trovare un edificio della città che possa diventare uno spazio di riuso, un fablab, un repair café. A Milano ci sono delle esperienze simili che hanno funzionato. Qualcuno si informa. Prendiamo appunti. La sala, nel frattempo, si trasforma ancora una volta. Domani arriveranno delle classi allegre e rumorose, maestre indaffarate e sorridenti, bambini felici di incontrare finalmente una costumista, un illuminotecnico, un regista, perché oltre alla stagione di Teatro Scuola che offre spettacoli a prezzi calmierati alle famiglie (grazie al sostegno del Comune di Vimodrone), le classi terze della primaria hanno aderito al progetto Criticoni. Che cos’è? Un progetto di educazione alla teatralità (bando Alla Scoperta della Cultura di Fond. Cariplo). Quando cala il sole, tutti giorni della settimana, arrivano i corsisti, persone di tutte le età che rendono lo spazio e il palco vivi. Chiudiamo la porta, ripuliamo lo spazio, e il sabato sera l’Everest diventa un elegantissima sala da ballo. Qui il tempo si ferma. Siamo una sala di liscio, siamo memoria, siamo compagnia. Da Vai Col Liscio alle serate Revival Anni ‘80 e le serate Drag Queen. Una volta al mese gli spettacoli della stagione Elefante nella Stanza, perché il teatro e l’impegno sociale sono strettamente collegati.
Esagerazione, melting pot, miscuglio, caos, irregolarità, eccentrico, popolare, estroverso, ambizioso, sfidante: qualità che abbracciamo e portiamo con fierezza nella nostra quotidianità, perché rendono ogni persona e ogni minuto vissuto all’Everest speciali, umani.
Questa densa e complessa umanità performativa richiede uno sforzo economico molto significativo e negli anni abbiamo costruito un modello di sostenibilità che punta ad una accessibilità culturale diffusa: cerchiamo fondi, partecipiamo a dei bandi, creiamo delle partnership con enti pubblici.
Per poter continuare a proporre delle attività che sembrano non avere nulla in comune ma che in realtà rappresentano l’enorme ecosistema che abitiamo, abbiamo bisogno di te, di voi. Abbiamo recentemente creato un sito donativo, che racconta chi siamo. Vieni a conoscerci. E’ forse arrivato il momento di condividere gli sforzi e ti chiediamo di fare un passetto in più: donare. Donare significa sostenere le attività culturali dell’Everest; significa nutrire, potenziare la cultura di un territorio, significa aderire ad un movimento culturale pieno. Sostieni questo mondo fatto di jazz performativo, perché di questa storia fai parte anche tu.