fbpx

Percorsi sull’uso creativo dei tablet. Industria Scenica & Enaip Busto Arsizio

Da gennaio i ragazzi delle classi prime dell’Istituto Enaip di Busto Arsizio frequentano un percorso formativo che mira a creare un link tra i corsi tradizionali e l’utilizzo delle nuove tecnologie. Il percorso condotto da Andrea Veronelli – formatore, operatore e fondatore di Industria Scenica – è già alla sua seconda edizione e promette di avere un seguito per le classi che verranno.

Sul sito del Miur si legge che il Piano scuola digitale, lanciato ormai nel lontano 2007, promuove uno “sviluppo degli ambienti di apprendimento attraverso l’integrazione delle tecnologie nella didattica”. Fino a una decina di anni fa questo si traduceva nella realizzazione di laboratori in classe dedicati all’apprendimento delle materie più innovative. Oggi invece siamo al superamento del concetto del “laboratorio in classe” e all’affermazione di quello della “classe in laboratorio”: in altre parole si vuole stimolare la nascita di un piano formativo coordinato che integri le varie discipline in nuovi quadri d’insieme, per una vera scuola all’avanguardia e 2.0.

Il superamento del “digital divide” tra l’ambiente scolastico e quello che i ragazzi frequentano il resto della giornata è uno degli obiettivi di questo nuovo e avvincente percorso su cui Enaip ha scommesso e che sembra dare i suoi frutti.

Ma come si svolgono in concreto i laboratori? 
Ciascun ragazzo, dotato di tablet, è chiamato a raccontare una storia attraverso la creazione di un video: c’è chi riprende i risultati dell’ultima lezione di pasticceria e chi fa dei brevi filmati sui laboratori scolastici o chi semplicemente racconta i suoi interessi. Il tutto ottimizzato, montato e sonorizzato con semplici App dedicate e voilà, il video è pronto!

Abbiamo chiesto a uno degli insegnanti coinvolti, Donata Molon,  quali sono stati i vantaggi acquisiti dagli allievi che frequentano il laboratorio:

abbiamo voluto offrire ai nostri allievi un percorso di scoperta delle potenzialità di uno strumento, il tablet, diventato parte integrante del corredo scolastico e che rischia di perdere interesse nei ragazzi se relegato al mero ruolo di contenitore di testi non più cartacei, pur sempre da studiare…
Raccontare una storia, magari la propria, è più stimolante, apre la fantasia, stimola la capacità progettuale. Introduce sul piano tecnico nuovi modi di apprendere, quello cooperativo, ad esempio: nuove applicazioni o nuove funzionalità si scoprono perché uno del gruppo le ha sperimentate, in uno scambio continuo e molto orientato al problem solving, con accorgimenti frutto del continuo paragone tra risultato ottenuto e quello sperato.

E gli insegnanti come hanno reagito a questa novità?

Gli elaborati sono sorprendenti, qualche insegnante “meno digitale” se ne accorge, suggerisce di utilizzare i video a scopo didattico, per vedere nel dettaglio le fasi di lavorazioni di pasticceria. Ecco un primo vero straordinario capovolgimento: gli allievi non svolgono un compito ma raccontano attraverso lo strumento del video quanto hanno appreso in classe. Sono i ragazzi a fare da “docenti” in questo caso, introducendo i prof  all’utilizzo della tecnologia digitale, scambiandosi i ruoli.

Nell’utilizzo delle tecnologie multimediali mi piace pensare che tutti, docenti e allievi, possiamo essere pari, non più tesi a vivere il nostro ruolo come dominio di un sapere, inesorabilmente obsoleto, ma liberi di relazionarci: sicuramente lasciare a loro le redini di una situazione di apprendimento e agire come facilitatori di un processo di sviluppo delle competenze, senza il timore di mostrare la nostra “inadeguatezza tecnologica”, permetterà loro di insegnarci qualcosa.

IMG_7902

Grazie a tutti i ragazzi che hanno partecipato!

 

Torna su