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Vimostory: come nasce un progetto di drammaturgia di comunità.

Dopo due anni dalla creazione del nuovo Circolo Everest, luogo che per più di 4 decenni aveva fatto “danzare” gli abitanti di Vimodrone, abbiamo deciso di conoscere e raccontare dal basso la città che ci ospita. Nell’ottobre del 2015 nasce così “Vimostory”, un progetto di drammaturgia di comunità atto a promuovere una socialità partecipata degli abitanti attraverso esperienze cooperative e collaborative.

Ma come si può cogliere l’anima di una città?

Attraverso gli sguardi, i gesti e le parole che vengono dal cuore, dai ricordi e dalle esperienze delle persone che la vivono quotidianamente. Ed è proprio da questa riflessione che abbiamo concepito Vimostory.

Durante la prima fase del progetto, conclusasi a gennaio, abbiamo sviluppato il primo contatto con gli abitanti di Vimodrone, attraverso la creazione di una “bancarella performativa” installata nella via del mercato comunale del venerdì. Settimana dopo settimana questo piccolo luogo tra gli spazi del mercato si è trasformato in spazio scenico, punto di raccolta di storie.

Fiori appesi ai lati della bancarella/cubo invitavano le persone a fermarsi attraverso semplici frasi: “Un fiore in cambio di un ricordo”. Una cornice bianca e un mazzo di rose finte sussurravano: “Fai una foto con noi, te la doniamo subito. In cambio, ci racconti una storia?”. Un manichino da sartoria ricoperto di tessuti cangianti domandava ai passanti: “Se Vimodrone fosse un vestito, che vestito sarebbe? E se fosse un fiore?”.

Queste sono solo alcune delle azioni proposte, durante la prima fase del progetto, con l’obiettivo di rompere il ritmo quotidiano della città per dare spazio alla parola e all’ascolto.

Con il susseguirsi dei giorni è stato così possibile ricostruire una Vimodrone fatta dalla somma del vissuto di ogni persona, anno dopo anno. Sono stati ri-tracciati i contorni architettonici della città che era “ quattro case e due mucche”: “eravamo in duemila e ci si conosceva tutti”. Ne è stata ricostruita la storia: “le bombe qui non sono mai cadute, ma a Cologno, a Cologno si, su una scuola”. E sono ritornate alla luce le tradizioni di un tempo: “le spose, andavano a piedi in chiesa, con il corteo dietro!”.

Il materiale raccolto è stato poi restituito alla città domenica 31 gennaio 2016, davanti alla Parrocchia di S. Remigio, attraverso una lettura scenica accompagnata dalla musica di Vito Morello, Associazione “Non Solo Blues” di Vimodrone, e Tiziano Carioni.

La seconda fase di Vimostory inizia fin da oggi: nei mesi futuri le interviste continueranno, ma questa volta entreranno in casa della gente, creando dei momenti di ascolto dedicati alle figure chiave del paese, per poter approfondire argomenti e storie e per tracciare infine un secondo pezzo del copione.

La terza fase prevederà la realizzazione di uno spettacolo teatrale in grado di raccontare Vimodrone attraverso la voce dei suoi abitanti e non solo. Da Giugno a Settembre, ci saranno pertanto altre tappe performative di restituzione alla cittadinanza.

Un non ti scordar di me! No.. un garofano! Un garofano rosso, semplice, vivo! No..
Forse un tulipano, colorato, sincero.
O una dalia, elegante ma non eccessivamente raffinata, 
o un’orchidea che spunta da un prato verde…

No no no… secondo me è un fiore semplice… una piccola margherita, un iris…

Una primula? che si vede e non si vede?

E se fosse un gladiolo?

E se fosse una calla!

Aspetta. Io lo so che fiore è! Vimodrone è un mughetto!
Perché io me li ricordo.
Quando stavo in cascina qui vicino alla metro,
all’Isola del Sole, la vicina di fronte aveva tutti i mughetti. Un profumo…”


PROSSIMA LETTURA SCENICA
venerdì 26.02.16 | ore 11.00
presso il Mercato Comunale di Vimodrone

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