fbpx

TEATRO ONLINE. Un’intervista su ostacoli e belle sorprese di questa nuova modalità

 

A fine febbraio i nostri corsi di teatro si sono fermati per la chiusura dell’Everest. Dopo un primo momento di attesa, come tanti anche noi abbiamo provato a riprendere gli incontri in una modalità online, sfruttando le piattaforme tanto utilizzate in questi mesi di lockdown. Come è andata? Lo abbiamo chiesto alla nostra insegnante Mabel in questa intervista.

In che modo l’emergenza Covid-19 ha impattato sul tuo lavoro?

Insegno teatro, potete immaginare com’è stato per tutti i professionisti del nostro campo. Il mio lavoro si divide tra scuole e corsi privati, quindi un grande disastro, ci siamo trovati bloccati in ogni attività. Ma il Covid non poteva fermarci, non si poteva interrompere il rapporto con i bambini ed i ragazzi in una situazione così difficile per loro e per i loro genitori. Bisognava reagire trovando idee ed una di queste è stata “continuare i corsi online”.

Come si fa un corso di teatro online?

 Il teatro è relazione, emozione, contatto, dialogo, sensorialità, quindi immaginarlo online non è stato facile. Come fare? Dal punto di vista tecnico era necessario che i bambini ed i ragazzi avessero una buona piattaforma, disponibilità di PC, tablet o telefono – cosa non sempre possibile – ed uno spazio in casa che permettesse loro di muoversi. Da parte dell’insegnante bisognava creare esercizi specifici per l’attività online, che avrebbero permesso di raggiungere quasi tutti gli obiettivi del corso svolto in presenza.

Quali sono le principali sfide del corso di teatro online?

Dobbiamo avere la disponibilità mentale che consiste nel credere che fare teatro online sia possibile; si parla di una modalità sicuramente nuova ma che permette di arrivare ugualmente ad ottimi risultati. La grande sfida: mantenere costante l’attenzione, la concentrazione e l’ascolto.

Cosa ti è mancato di più nel fare il corso online? Invece hai scoperto qualcosa di inaspettato?

Ciò che mi è mancato: i nostri abbracci prima e dopo le lezioni, il contatto fisico tra i ragazzi durante gli esercizi di gruppo,  l’esperienza dello spettacolo, che è la sfida finale ed anche il momento di condivisione con genitori ed amici. Avendo però come filtro lo schermo, inaspettata è stata l’apertura dei ragazzi più timidi. La partecipazione dei genitori è stata meravigliosa: da una parte potevano finalmente vedere ciò che facevamo -cosa che non avveniva con le lezioni in presenza- e dall’altra c’è stato un coinvolgimento come “attori” in esercizi di riscaldamento, improvvisazione e coreografie ed è stato magico.

Hai avuto qualche feedback dei ragazzi e delle famiglie che hanno vissuto questa esperienza insieme a te?

Siiiii, meravigliosi. Una grande soddisfazione. Vi lascio condividendone qualcuno:

“Grazie  cara Mabel… Io ringrazio persone come te,  Mabel,  che hanno a cuore i nostri bambini e che nemmeno il Covid ha fermato dal regalare loro momenti di aggregazione come il teatro! Grazie Per la tua presenza, la tua energia, la tua disponibilità… hai reso i sabati pomeriggio di quarantena spensierati… e mi è piaciuto un sacco anche da genitore farmi coinvolgere. Mio figlio è rimasto davvero felice! Un abbraccio” (una mamma)

“Grazie Mabel…….E’  stato un anno particolare…ma per un verso ci ha insegnato ad apprezzare di più  le piccole cose ed i gesti che generalmente si davano per scontati…  Grazie per la tua vicinanza, e la passione che metti nel tuo lavoro che anche attraverso lo schermo entrava nelle nostre case”. (una mamma)

“Grazie Mabel… per quello che hai fatto per loro, perché hai ridato loro un po di normalità, ma anche una nuova esperienza che li ha aiutati in questo momento particolare”. (una mamma)

“Ciao Mabel… Ti abbraccio e ti ringrazio. Per me tu e il gruppo di teatro siete importanti. La mia mamma dice sempre fai cose che ti danno ali per volare, radici per rimanere e buoni motivi per tornare… ecco cos’è per me il tuo teatro (Andrea)

“Amo il teatro da quando sono piccolo. Quest’anno nel corso di teatro ero felice, mi piaceva tanto fare gli esercizi e le scene. Quando ci siamo fermati con il covid-19 ero triste perché non potevo vedere i compagni. Ma tutto si è risolto con le lezioni on-line. Nello spettacolo facevo il personaggio di Pelle Pelliccia e quello che mi piaceva di lui è che sconfiggeva la paura! (Kaveesha)

“Nel periodo che abbiamo frequentato teatro a scuola, è stato molto bello perché potevamo abbracciarci e stare insieme come fratelli.. con il covid-19  l’abbiamo continuato con  lezione on-line, era molto diverso ma ce l’abbiamo fatta”.

“Quest’anno mi sono divertito molto a teatro e mi è dispiaciuto smettere. Le lezioni on-line mi hanno reso felice di nuovo”(Tommaso)

 

 

 

Torna su