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#WEARE: cyberbullismo e buone pratiche.

In questa era delle interconnessioni e delle tecnologie digitali è difficile stare al passo con i tempi: gli strumenti tecnologici, i modelli di smartpone e tablet, le nuove app, i social network si susseguono e sorpassano a gran velocità un universo di possibilità sorprendenti e grandiose. Videochiamate in rete, chat di gruppo, programmi per ogni esigenza e target sono alla portata di tutti e stanno aprendo una vastità di opportunità di comunicazione prima inimmaginabile.

In questo panorama, alle infinite potenzialità dei nuovi mezzi digitali si accompagnano, soprattutto per adolescenti e preadolescenti, rischi che derivano dall’immissione di contenuti sensibili in cerchie sociali di cui spesso non si conoscono i confini e le regole. Non sono pochi purtroppo, e la cronaca ce lo racconta, i casi di bullismo e molestia online – cyberbullismo – che tra i più giovani ha portato a epiloghi drammatici e imprevedibili.

Appare dunque sempre più urgente un’educazione all’utilizzo dei nuovi strumenti mediali che i ragazzi utilizzano nel loro quotidiano. In questa direzione è nato il progetto #WEARE dedicato alla scuola media G. Falcone di Cassina de’ Pecchi. Il progetto, realizzato da Industria Scenica, è stato reso possibile per iniziativa e sostegno della Cooperativa La Speranza di Cassina de’ Pecchi che dal 2000 sostiene economicamente e organizzativamente svariati progetti dedicati alle scuole del suo territorio.

A Marino Contardo della Cooperativa La Speranza abbiamo chiesto perché investire sulla prevenzione al cyberbullismo nel loro territorio. “Nel 2013 in Parlamento si stava discutendo della legge per mettere al riparo le donne da violenze e altre sopraffazioni. L’opinione nostra era che per quanto una legge fosse necessaria occorresse intervenire alla radice dei comportamenti violenti verso il genere femminile con un’operazione di tipo culturale ed educativo. E quale luogo più adatto della scuola per iniziare questo percorso?” Da questo punto di partenza vari progetti si sono susseguiti negli anni finché “…quest’anno, sondando con gli insegnanti quali fossero i temi prioritari, è uscito il ‘Cyberbullismo’, sul quale stava già lavorano la Cooperativa Sociale Industria Scenica. Così #WEARE ha preso avvio”.

Il progetto, organizzato in vari incontri con i ragazzi, è finalizzato sia all’apprendimento di un uso consapevole della rete e della propria immagine online che alla scoperta delle infinite possibilità di creazione e condivisione di questi mezzi quando sono ben utilizzati. Come sottolinea la vicepreside, la Prof.ssa Valentina Molignani, per la scuola è necessaria e urgente una risposta concreta di prevenzione, ma non solo. Così Industria Scenica porta avanti un progetto che incontra i ragazzi non demonizzando i nuovi mezzi di comunicazione con allarmismi sui rischi e la pericolosità della rete, ma che li accompagna in questa vastità mostrandone anche la bellezza, l’utilità e le potenzialità creative.

Così le classi, oltre ad assistere allo spettacolo teatrale WEBulli, hanno incontrato i rapper professionisti di Eell Shous con cui hanno elaborato e scritto una canzone rap sul tema del cyberbullismo online. “Come un bullo online che nella vita vera resta solo un leone da tastiera” recita il ritornello la canzone creata partendo proprio dalle suggestioni e dai testi elaborati dai ragazzi. Parallelamente agli incontri nella scuola, sono partiti anche alcuni momenti dedicati al confronto con i genitori. Abbiamo chiesto a Silvia Bertolli e al comitato genitori di Cassina de’ Pecchi quanto è importante portare avanti questo discorso anche con le famiglie: “Social network e supporti tecnologici, indipendentemente dal rapporto che abbiamo con loro, esistono, avvicinarci a questo mondo è fondamentale. Se noi genitori possiamo illuderci di ignorarlo, non lo fanno invece i nostri figli: è il loro mondo. Il punto non è se usare o no le nuove tecnologie ma come usarle. E sul come c’è un gran bisogno di formazione, di spazi che rimettano in moto il pensiero e la ricerca di senso in quello che facciamo. Noi genitori ne abbiamo bisogno per primi che della rete conosciamo sicuramente meno di quanto crediamo di conoscere e di quanto conoscono i nostri figli. Possiamo conoscere le esperienze e i vissuti online dei nostri figli solo nella misura in cui manteniamo un canale comunicativo aperto con loro. Questo aspetto è fondamentale ed è uno dei punti che l’incontro di formazione con IS ha permesso a noi genitori di mettere a fuoco”. 

 

 

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Leone Da Tastiera
Canzone Esito del Progetto #weare , scritta con i ragazzi delle classi seconde della scuola media di Cassina de Pecchi (MI) – 2016
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