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SPRINGBOARD INTO THE SKY-TRAMPOLINO VERSO IL CIELO

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Un portico, un parchetto, una panchina, il giardino della scuola, un muretto… i ragazzi pre-adolescenti, adolescenti e giovani trasformano qualsiasi luogo in un piazza, intesa nel suo significato architettonico più profondo come punto di ritrovo e incontro festivo della città.

Un punto di incontro per i ragazzi è molto di più, è come la scelta di una seconda casa, di una stanza nella grande città, è uno spazio tempo di libertà, come un confine dentro al quale si è liberi di essere, provare, sperimentare, ascoltare, piangere, ridere, insomma di crescere.

Dentro al proprio territorio le regole sono costruite dal singolo e dal gruppo, tutto anche se apparentemente destrutturato e confuso è dominato da regole precise, equilibri e dinamiche chiare a tutti coloro che condividono il “limbo” dell’incontro. Un gruppo di giovani è un’enorme famiglia, è una squadra, è una comunità vera e propria, micro e macro che essa sia.

Tuttavia lo spazio pubblico, lo spazio aperto è complesso da comprendere dai giovani stessi come luogo valido in se stesso, molto spesso le risposte che si raccolgono alla domanda “Dove vi incontrate?” portano in sé la risposta tacita e critica del “ci incontriamo lì, perché non c’è uno spazio per noi”.

In un sistema caratterizzato dalla cultura della prestazione anche i ragazzi si ritrovano da subito risucchiati nella saturazione, nella frammentazione, nell’iper-strutturazione della quotidianità, condizioni che affaticano e impediscono l’esperienza di un tempo interiore nel quale far decantare e risuonare gli accadimenti, rielaborare i vissuti, individuare direzioni di crescita, scegliere di investire nell’incontro con sé e con gli altri.

Uno spazio per e dei giovani grazie ai caratteri di flessibilità e di versatilità che lo caratterizzano, può permettersi di strutturarsi a partire dagli individui piuttosto che da programmi e mete prestabilite. Si configura come uno spazio-tempo vuoto, da riempire con i contributi spontanei portati da chi, di fase in fase, lo abita.

Valorizza lo stare e il prendersi cura del luogo in cui si sta e del gruppo con chi si sta prima ancora del fare e del produrre perché interessi, propensioni e competenze possano essere riconosciuti e poi sperimentati.

Uno spazio per i giovani è un atto che sostiene lo sguardo sul futuro prossimo e concreto accompagnando la progettazione creativa individuale e collettiva.

Uno spazio per i giovani è un “posto” che non estromette i segnali e i sentimenti di confusione, contraddizione, superamento del limite, avversione, alienazione, indifferenza… anzi li interroga e da lì riparte per dare valore e profondità al presente attraverso la ricerca dei significati del qui ed ora.

Uno spazio per i giovani è un spazio costruito dal basso che consente ai singoli di sviluppare una “narrazione su di sé” scorge e rafforza strategicamente le capacità, tipiche delle nuove generazioni, di adattamento alle situazioni e di ri-progettazione continua, come antidoto alla progressiva scomparsa nel sistema di prospettive a lungo respiro.

 

Uno spazio per e dei giovani è un  TRAMPOLINO VERSO IL CIELO!

 

COMUNE DI CAPONAGO, ASSESSORATO POLITICHE SOCIALI, ASSESSORE MONICA BUZZINI E APS MATERIALI SCENICI PRESENTANO:

|||TRAMPOLINO VERSO IL CIELO||| PROGETTO DI AGGREGAZIONE GIOVANILE A FAVORE DELLA POPOLAZIONE PREADOLESCENZIALE, ADOLESCENZIALE E GIOVANILE (12-26 ANNI) DEL COMUNE DI CAPONAGO.

Periodo di realizzazione: da gennaio 2014 a dicembre 2014

Obiettivo: Far diventare lo spazio dell’Ex-Ospedaletto un punto di riferimento per la crescita giovanile

Concept: La creazione di un luogo fisico o meglio dell’identità di un luogo fisico presente in città come spazio
|del e per | la comunità giovanile è una risorsa importantissima.

Azioni:
Trampolino verso il cielo è iniziato e dopo una prima fase di mappatura e indagine degli interessi, delle risorse, delle tempistiche migliori, ora sta lavorando con i ragazzi, con la scuola, con figure esperte nell’ambito dell’arredo e architettura, nella realizzazione di una nuova identità dello spazio:
si sta scegliendo un nuovo nome dello spazio, un logo che lo rappresenti e si sta progettando a partire dai disegni dei ragazzi, un arredo possibile, arredo che verrà appunto, definito e studiato da esperti locali e che verrà reperito dalla comunità stessa e restaurato, c ostruito e istallato dai ragazzi stessi.

Completata la fase di costruzione, lo spazio rimarrà aperto 2 volte a settimana, il martedì e il sabato tendenzialmente, aperture durante le quali i ragazzi potranno utilizzarlo come spazio di:

– co-working-promuovendo lo scambio di competenze e gli incroci di risorse e possibilità tra le persone
– studio – promuovendo il supporto e l’aiuto;
– luogo per la sperimentazione dei new media, promuovendo l’utilizzo consapevole degli strumenti di ripresa e della propria immagine nel web
– spazio espositivo– promuovendo l’arte come espressione e occupazione costruttiva del tempo libero
– luogo di ascolto consapevole della musica e di una forma di espressione d’efficacia strutturata e di qualità];
– luogo di partecipazione a laboratori di teatro, danza, canto – incentivazione alle forme corporee espressive come strumenti comunicativi di argomenti attuali
– luogo di creazione di prodotti di comunicazione – sviluppo di sistemi d’espressione e comunicazione della comunità giovane e non.
– luogo per imparare a organizzare– costituzione di un gruppo di figure interessate all’organizzazione del tempo dell’evento festivo
– luogo dove fruire dibattiti sul futuro – pensieri, scambi e incontri su temi con figure di riferimento legate al futuro (es: scrittura del curriculum).
– luogo di eventi festivi non solo chiusi alla propria fascia d’età ma aperti alla comunità.

Trampolino verso il cielo vuole essere questo e molto altro e per realizzarsi ha bisogno del coinvolgimento e del supporto di tutta la comunità.

Caponaghesi siete pronti?

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