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Sherpa – atto finale. Si conclude la stagione di Teatro al Circolo Everest.

Seicento spettatori, undici spettacoli di teatro, trenta artisti. Sono questi i numeri che hanno animato da febbraio ad oggi la prima stagione di Teatro al Circolo Everest, “Sherpa – Teatro d’altitudine”.
Lo spazio di Vimodrone gestito da un annetto da Industria Scenica ha realizzato in questi mesi una programmazione di eventi ricca e trasversale alle diverse fasce d’età, pensata per dare ai vimodronesi  un nuovo luogo culturalmente vivace. Un luogo certamente atipico, dove la cifra comune fosse la qualità dei contenuti, siano essi proposti da grandi nomi del Teatro italiano come dall’energica compagnia di ricerca del territorio o dalla compagnia di teatro per i più giovani.

Tutto questo è il Circolo Everest, e ci auguriamo che lo sia ancora per molto tempo!
Del resto, quale sfida più grande per un popolo di scalatori, gli Sherpa, se non quello di raggiungere la vetta più alta del mondo?

La nostra scalata all’Everest è partita a febbraio, quando abbiamo portato il primo grande appuntamento con il Teatro: Eugenio Allegri ha inaugurato Sherpa con il suo spettacolo più celebre, Novecento, cucitogli addosso dallo scrittore Alessandro Baricco e dal regista Gabriele Vacis.
A marzo è stata la volta degli Eccentrici Dadarò, compagnia di teatro milanese che ha portato sul palco dell’Everest un lavoro su Alda Merini. La poetessa di Milano, nonché cittadina onoraria di Vimodrone, è stata interpretata da Rossella Rapisarda e accompagnata sul palco da musicisti che hanno fatto rivivere i tormenti e le gioie di un’esistenza “fatta per essere raccontata” (a questo link l‘intervista al regista Fabrizio Visconti).
Dalla poetessa dei navigli ad aprile si passa all’interpretazione di una delle più grandi attrici italiane, Arianna Scommegna (A.T.I.R., premio UBU 2014), nello spettacolo “Potevo essere io“, testo della drammaturga Renata Ciaravino. Un tuffo nella Milano degli anni 70 vista con gli occhi di una bambina di sette anni, una commovente storia di una delle tante periferie d’Italia raccontate con ironia e profondità.
L’ultimo appuntamento la rassegna “8000 metri di Teatro” ha visto sul piccolo palco dell’Everest Silvio Castiglioni – attore, formatore e regista teatrale, fondatore del Crt di Milano – con uno spettacolo tratto da alcuni testi di Nino Pedretti. Lo sconosciuto dei tre poeti di Santarcangelo di Romagna ha scritto negli anni ’70 per la Rai alcuni testi che descrivevano con sagacia e pungente ironia dei vizi e delle ossessioni dell’italietta del suo tempo. Un’interpretazione magistrale per Silvio Castiglioni che ha chiuso la rassegna big offrendo a tutti i presenti un piatto di risotto col tastasàl preparato per l’occasione.

Non solo Teatro d’alta quota.

Al Circolo Everest abbiamo visto la prima dello spettacolo scritto e diretto da Sara Pessina “21°C – ovvero cosa accade alla temperatura in tempo di crisi“,  una storia che abbiamo molto amato perchè non è mai facile parlare di crisi senza scadere nella banalità e nella retorica. E Sara ci è riuscita portandoci silentemente tra le pieghe di una relazione d’amore per esplorare cosa vuol dire avere trent’anni oggi. Una moderna Traviata quella di Manuel Renga e della compagnia Chronos Tre, ospiti della seconda serata “Skilift – gli scalatori del Teatro” che trasferisce la Violetta di Verdi nello squallore contemporaneo: tra feste all’ultimo grido e giri di droghe e escort, un dipinto a tinte fosche che riflette – come il dramma originale – sulla tensione tra la vita e la morte.
La letteratura di Giovanni Testori  va in scena con Cleopatràs del regista Mino Francesco Manni con l’attrice Marta Ossoli che ha portato sul palco di Vimodrone la forza dirompente di un testo apparentemente distante dai giorni nostri, ma in realtà attualissimo.
E infine WEBulli della compagnia Elea Teatro – parte di un vasto lavoro sulla media education e sui comportamenti deviati in rete – ha concluso l’intera stagione appena una settimana fa. Uno spettacolo potente che fa riflettere su uno dei temi più controversi e difficili da affrontare, con un ritmo incalzante e un linguaggio leggero ci racconta una patologia tutta moderna legata all’abuso dei social network.

E infine la stagione di Teatro Ragazzi: tra i matinée con le scuole e le domeniche pomeriggio con le famiglie, abbiamo ospitato al Circolo Everest oltre 300 bambini.

E ora? Tra pochi giorni, superata la fase di chiusura dei tantissimi laboratori scolastici attivati in questi mesi, metteremo testa, mani e cuore sulla nuova programmazione teatrale 2015-2016.
Con uno sguardo in cima alla vetta, questo è certo.

 

 

 

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