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Pioltello e Seggiano atto primo: “Se fosse … sarebbe”, una storia che continua

Il 14 settembre Pioltello ha vissuto una giornata di festa con musica, aperitivi, giochi di gruppo, tornei di carte, laboratori per bambini, in una piazza che per un giorno è stata protagonista del quartiere. Ovvero, è tornata alla funzione sociale che dovrebbe storicamente ricoprire: quella di collante e luogo di incontro per la cittadinanza.

Stiamo parlando di Pro-Piazza, la manifestazione organizzata che – come si legge dal suo sito web e nella Pagina Facebook – si pone l’obbiettivo di rafforzare le “difese immunitarie” della comunità di Seggiano. Come? Promuovendo la collaborazione tra i cittadini e sviluppando reti sociali solidali. Industria Scenica ha partecipato attivamente a questo progetto insieme ad altre realtà impegnate a vario titolo nella promozione di una cittadinanza attiva: la capofila del progetto, Cooperativa Arti e Mestieri Sociali, l’associazione Genitori Lilliput (promotrice di iniziative di sensibilizzazione al servizio delle famiglie) e la Fondazione Enaip Lombardia.

E così per un’intera giornata gli abitanti di Seggiano si sono riappropriati di uno spazio solitamente poco frequentato o vissuto freneticamente. Di un luogo fisico ma astratto allo stesso tempo perché, se è vero che in migliaia ogni giorno passano dalla stazione per raggiungere Milano o Monza, in quanti possono dire di “viverla” veramente?

Industria Scenica ha fatto vivere il suo pezzettino di piazza in uno spettacolo teatrale dal titolo “se fosse … sarebbe”, scritto dalla drammaturga Letizia Buoso e rielaborato a sei mani insieme a Ermanno e Serena, attori di Elea Teatro. Una pièce vissuta come un racconto aperto, un diario, una raccolta di memorie collettive, consegnate alla comunità sotto forma di arte teatrale. In altre parole, un’operazione di Drammaturgia di comunità nata da un’esigenza contingente: quella di regalare a Seggiano una parte della sua memoria collettiva coinvolgendo i suoi cittadini in un momento di festa e di riflessione allo stesso tempo.

La nostra attività sul campo ha avuto inizio mesi prima con la raccolta di testimonianze nei luoghi della città dove è ancora possibile l’incontro e la condivisione di esperienze: in primis, il mercato di Pioltello.
Potevamo accontentarci di semplici interviste? Assolutamente no! Industria Scenica ha portato al mercato delle “bancarelle performative”, una rivisitazione delle bancarelle commerciali dei venditori, per intenderci. Domandando “cosa è per voi Seggiano?” e offrendo fiori in cambio di una confidenza, di una storia. bancarella-performativa bancarella-performativa-scritta-per-terra
Non è stato sempre immediato entrare in empatia con le persone: complici la diffidenza, la fretta, la disattenzione, e soprattutto quella disabitudine a fidarsi del prossimo, seppur armato di fiori e gentilezza.
Pian piano la storia ha preso forma: Letizia Buoso, già curatrice di Equazione Est, conosceva bene il contesto del territorio di Pioltello e Seggiano e ci ha aiutato a trovare una cornice per la rappresentazione teatrale. Ha condiviso con noi suggestioni e impressioni, aiutandoci a realizzare uno spettacolo che si è sviluppato – letteralmente – su più piani. Quello verticale del racconto e quello orizzontale della scena, con i luoghi narrati dagli attori che si materializzavano davanti agli occhi degli spettatori.

E così la storia della signora Pirovano che portava il latte e che ancora oggi ha la drogheria, del fotografo del paese Picariello, o del sagrestano della parrocchia, hanno avuto un luogo fisico all’interno del quale muoversi e prendere forma. Diventare reali agli occhi e alle orecchie dei presenti, buona parte dei quali rappresentanti delle nuove generazioni di Seggiano. Che con tutta probabilità non ne avevano mai sentito parlare.

Una particolarità che ci piace ricordare: la colonna sonora di “se fosse … sarebbe” è stata scelta dagli stessi intervistati che hanno raccontato quali canzoni rappresentassero di più la loro storia. E il risultato è stato un puzzle coloratissimo di Celentano, Rita Pavone, Gaber, Simon e Garfunkel e canzoni tradizionali lombarde.

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La prima “puntata” sulla storia di Seggiano è stata raccontata. Ora aspettiamo di ritornare in piazza per proseguire il racconto, ripartendo dagli anni ’60. La storia infatti è una parabola aperta pronta ad essere arricchita di storie e personaggi. E noi di Industria Scenica ci prepariamo ad un nuovo racconto.

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