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I giochi di una volta per le scuole elementari di Peschiera Borromeo. Mettiamoci in gioco!!!

Si sta concludendo il laboratorio “Mettiamoci in gioco” sui giochi di una volta pensato ed organizzato da Arci Punto Cardinale ed Industria Scenica e condotto dalla nostra collaboratrice Sara Pessina. Il laboratorio ha coinvolto quattro classi di seconda elementare della Scuola Rita Levi Montalcini a Peschiera Borromeo, frazioni di Mezzate e Monasterolo, e si è svolto per due incontri a classe, più un terzo incontro conclusivo con un artigiano di giochi antichi fatti a mano che ha istallato a scuola le sue creazioni.

Oggi abbiamo intervistato Sara, che ci ha raccontato l’esperienza di questo laboratorio.

Sara, ci racconti un po’ come si è svolto questo laboratorio sui giochi di una volta?

Per i due incontri di questo laboratorio sono stati scelti alcuni giochi in base ad un questionario che i bambini avevano compilato precedentemente e che indicava i giochi di una volta che i bambini non conoscevano ma erano invece conosciuti dai loro genitori. Durante gli incontri i bambini erano divisi in gruppetti e abbiamo cercato di insegnare loro questi giochi con le relative regole. Una cosa interessante che è emersa sui giochi antichi e contemporanei è a volte l’assenza di passaggio da adulti a bambini dei giochi di una volta, come le filastrocche fatte con le mani o la campana, giochi che mamme e maestre conoscevano ma che non hanno mai insegnato ai loro bimbi. Durante il laboratorio si è fatto in modo che non solo io conduttrice spiegassi giochi e regole, ma che anche genitori e adulti portassero delle modifiche in base ai ricordi di come giocavano quando erano piccoli. In questo modo il gioco di una volta passa a livello generazionale e certi giochi non rischiano di andare persi. Questo ha dato il via nelle classi a varie iniziative: le maestre hanno proposto dei giochi che ricordavano e che sono stati inseriti negli incontri, oppure alcuni bambini, soprattutto stranieri, hanno insegnato ai compagni l’evoluzione di un gioco che avevano imparato nel loro paese.

Quali giochi avete conosciuto insieme?

Abbiamo conosciuto le regole e giocato a campana o mondo, elastico, palla muro, le filastrocche con le mani, rubamazzetto, il gioco dei cinque sassi, twister, domino, il gatto e il topo, e il gioco delle trasformazioni.

Come hanno reagito i bambini partecipanti? Hai visto dell’interesse verso giochi così diversi da quelli di oggi, più tecnologici?

Ci sono dei giochi che hanno riscosso un grandissimo successo. Sia giochi più differenti da quelli che possono conoscere oggi, sia i giochi delle carte che nelle varie varianti erano già conosciuti, oppure giochi più similari a quelli che già conoscono.  Quelli che sono piaciuti di più sono stati quelli più famosi come palla muro, elastico, campana e il gioco dei cinque sassi. È stato molto positivo vedere che i bambini hanno poi continuato a giocare a questi giochi anche fuori dal laboratorio, questa è una cosa molto buona.

Nell’ultimo incontro è stato presente anche un artigiano di giochi in legno, il Signor Perri, che ha istallato le sue creazioni. C’è stato un buon riscontro tra i bambini?

I giochi erano davvero meravigliosi, fatti completamente in legno, ed alcuni erano molto diversi tra loro. Tendenzialmente erano tutti giochi di abilità e questa è una cosa che caratterizza il gioco antico. Ad esempio in alcuni bisognava lanciare, in alcuni fare un percorso, in altri portare o cercare qualcosa. Molti di questi avevano dei link con i giochi che abbiamo conosciuto noi nel laboratorio. I bambini erano entusiasti, volevano provarli tutti e continuare a rifarli, continuavano a girare. Questi giochi non hanno un nome per il Signor Perri e quindi ci è venuto in mente di inventare un nome ad ognuno, così ci siamo messi in cerchio e abbiamo scelto i nomi per questi giochi. E sono usciti nomi molto carini.

Hai notato già dei cambiamenti tra un incontro e l’altro nel loro modo di giocare?

Soprattutto negli ambienti in cui i bambini venivano lasciati più liberi questo si è visto moltissimo.  I bambini sono andati verso un’autonomia molto maggiore. Il focus del secondo incontro era non solo insegnare i giochi, ma fare sì che i bambini si autoregolamentassero. Poi le cose devono essere sedimentate, però capita che ci siano bambini che fanno più fatica a giocare con le regole rispetto ad altri, e quindi può succedere che vengano isolati o mandati fuori dal gioco perché non stanno alle regole o creano confusione. E invece sono avvenute cose molto belle, nel senso che alcuni bambini sono stati con dolcezza integrati dai loro pari.  È successo che in giochi in cui si giocava tutti insieme se un bimbo sbagliava una regola erano i bimbi stessi che riuscivano a reintegrare questa difficoltà. Questo è importante per imparare a stare in una dinamica di gruppo.

 

 

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