fbpx

Esce il trailer del nuovo spettacolo “Andavo a 100 all’ora”.

Dopo WEBulli, spettacolo incentrato sugli effetti dell’uso/abuso dei social network da parte degli adolescenti, la nostra compagnia teatrale Elea punta i riflettori sulle brutture di un’altra patologia contemporanea molto attuale: è proprio il gioco d’azzardo patologico, detto anche ludopatia, il tema centrale che unisce e divide i protagonisti di “Andavo a 100 all’ora”, rappresentazione teatrale di cui annunciamo la distribuzione per il 2016 con il teaser realizzato da Roberto Polimeno e Francesco Luciano.

Il video che presentiamo è per noi molto di più di un trailer: rappresenta l’estratto di un lavoro sviluppatosi nel corso di un anno.

Lo spettacolo prende forma, infatti, già nel 2014 con il nome di progetto Ludopark, vincitore, nel novembre dello stesso anno, del bando Next – Laboratorio delle Idee 2014 di Regione Lombardia. Un successo che ci ha spinto a proseguire il lavoro di studio nel 2015, per poi concretizzarsi con la presentazione di alcune prime scene durante l’ IT Festival 2015, tenutosi a maggio di quest’anno presso la Fabbrica del Vapore. Il progetto è stato infinepresentato in anteprima, con il nuovo titolo “Andavo a 100 all’ora”, lo scorso ottobre presso il Circolo Everest di Vimodrone.

Ma com’è nato il progetto?

A differenza di tutti gli altri spettacoli della compagnia, il percorso che ha reso possibile la realizzazione di “Andavo a 100 all’ora” ha visto l’ingresso graduale di diversi professionisti: lo studio ha avuto infatti inizio con il testo scritto per noi dalla drammaturga Renata Ciaravino, con cui avevamo già avviato una collaborazione durante la produzione di WEBulli; solo dopo il coinvolgimento di Anna Coppola, terza attrice in scena con Serena Facchini ed Ermanno Nardi, è intervenuto il regista Luca Quaia.

“Andavo a 100 all’ora” tocca il tema della dipendenza dal gioco d’azzardo, ma mai in modo diretto. Lo spettacolo appare agli occhi dello spettatore come una storia d’amore che viene lentamente logorata, come gli stessi protagonisti, dalle pretese e dalle aspettative che ciascun individuo ripone negli altri e in sé.

Solo tre attori sul palco per farci comprendere ciò che si cela dietro il cambiamento cui le nostre città sono sottoposte: ogni giorno numerosi sono gli esercizi commerciali – come gelaterie, bar, parrucchieri – che spariscono per essere rimpiazzati da nuove sale da gioco, seducenti lunapark della speranza dove la solitudine viene abbandonata per dare spazio all’adrenalina derivante da quell’unica e illusoria probabilità che forse un giorno il vincitore sarai tu.

ARTICOLO CONSIGLIATO

Andavo a 100 all’ora | Intervista a Renata Ciaravino e Luca Quaia

Torna su